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La posa della prima pietra: P.J. Washington

Filippo Barresi by Filippo Barresi
28 Ottobre, 2020
Reading Time: 8 mins read
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La posa della prima pietra: PJ Washington

Copertina a cura di Alessandro Cardona

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Il 20 giugno del 2019, durante il Draft NBA, gli Charlotte Hornets selezionano PJ Washington dall’Università del Kentucky con la scelta numero 12. Come precedentemente accennato nella preview della prossima stagione, il front office, guidato da Mitch Kupchak, aveva come obiettivo quello di selezionare il “best player available“.. L’ex #25 di coach Calipari è un giocatore solido, che nelle due stagioni passate a Kentucky ha dimostrato di essere pronto per il grande salto in NBA. P.J. non dimostra molto upside, sembra essere un giocatore già definito sia dal punto di vista fisico sia da quello tecnico.

La critica mossa a Charlotte per questa scelta riguarda proprio il potenziale: sarebbe stato lecito aspettarsi una scelta un po’ più rischiosa, ma che potesse garantire un salto maggiore in termini di talento per il roster della squadra. Tuttavia, ha molte caratteristiche interessanti e sembra ottimo per il sistema di coach Borrego: P.J. Washington sarà il primo importantissimo tassello del nuovo ciclo degli Charlotte Hornets.

 

L’ esperienza al college

Stagione 2017-2018

Durante il primo anno a Kentucky, Washington dimostra fin da subito di essere uno dei pezzi pregiati del roster dei Wildcats. Per lui nel 2018 10.8 punti e 5.7 rimbalzi di media in 27 minuti giocati. Da freshman è partito in quintetto 30 volte su un totale di 37 partite. Alla fine del suo primo anno al college decide, inaspettatamente, di rimanere ancora alla corte di Calipari (P.J. era proiettato verso la fine della lottery, ma sentiva di poter migliorare passando un’altra stagione nel Kentucky).

 

Stagione 2018-2019

Nel suo anno da sophomore è l’anima di Kentucky, leader tecnico ed emotivo dalla squadra che interrompe la sua corsa al titolo NCAA solo contro Auburn. Washington fa registrare un miglioramento statistico nella maggior parte delle voci, offensive e difensive. Nel 2019 gioca 29.3 minuti e registra 15.2 punti conditi da 7.5 rimbalzi e 1.8 assist a partita; il #25 migliora anche dal punto difensivo passando da 4.2 a 5.4 DBPM con l’ 1.7 STL% e 4.8 BLK%. Il salto avviene anche in termini di efficienza: i suoi shooting split migliorano a tutto tondo, chiude con il 56% EFG e il 42% da tre punti con 78 tiri presi dall’arco rispetto ai 21 della passata stagione, ovvero 2.2 tentativi a partita. Tutto questo avviene nonostante un aumento dello USG% da 20.8 a 25.8.

Questa capacità di migliorarsi fa ben sperare i tifosi di Charlotte. Il ragazzo dimostra un’ottima etica del lavoro e una spiccata intelligenza nel capire i propri limiti e il proprio potenziale. La scelta di aspettare un anno per dichiararsi al Draft NBA non è molto comune, ma a volte risulta essere la decisione giusta e Miles Bridges ne è un esempio.

Cerchiamo di capire quale sarà il suo apporto nelle due metà campo di gioco nella sua prima stagione in NBA:

 

Lato offensivo

Come delineato in precedenza, nel corso del suo secondo anno di college, Washington ha avuto un’ottima crescita in termini di shooting. Se prima era considerato solamente un buon giocatore spalle a canestro, oggi P.J. può vantare di avere nel suo arsenale anche il tiro pesante: i tentativi dalla linea dei tre punti sono aumentati esponenzialmente e la sua meccanica è molto più fluida, questo lo rende un lungo moderno e adatto all’idea di gioco prevalente nella NBA.

Una gran parte del lavoro dei suoi primi anni tra i professionisti dovrà vertere sui tiri liberi: nelle due stagioni al college ha avuto percentuali scarse, 60% il primo anno e 66% il secondo, pur avendo un volume medio di tiri a partita, 5.6 e 5.1 FTA. Per un giocatore come lui sarà importante capitalizzare al massimo i viaggi in lunetta, e i miglioramenti avuti nelle altre zone del campo fanno ben sperare. Di seguito troviamo la sua shot chart per la stagione 2018-2019:

Shot Chart PJ Washington
Shot Chart di PJ Washington della stagione 2018-2019

 

Gioco in post

La sua distribuzione dei tiri è omogenea. Oltre alla capacità di allargare il campo, spicca anche la quantità di tiri presi nella zona a metà tra il ferro e la linea del tiro libero. In situazioni di post l’ex #25 di Kentucky è bravo a trovare spesso il canestro avendo un buon fisico e un repertorio abbastanza variegato, anche se il semigancio di mano destra rimane la sua prima opzione. Entrando e attaccando il post con la spalla sinistra ha registrato 1.294 PPP di media nella passata stagione. La seguente clip mostra bene le qualità del giocatore nel creare e realizzare questo tipo di tiro, nonostante la situazione di raddoppio:

 

Il gioco in post sarà sicuramente uno dei suoi punti di riferimento nell’NBA, anche se potrebbe soffrire molto l’impatto con giocatori molto più fisici di lui. La possibilità di avere alternative dal punto di vista offensivo sarà fondamentale per un giocatore alla prima stagione professionistica.

 

Passing

Coach Calipari sfruttava la sua capacità in post per costruire l’azione. Le squadre avversarie utilizzavano un raddoppio sistematico per evitare di concedere punti agevoli al lungo di Kentucky, in questo modo si creava molto spazio sul perimetro per gli ottimi tiratori dei Wildcats, Herro e Johnson su tutti. Nelle situazioni in cui Washington scaricava dal post Kentucky registrava 1.694 PPP per 36 possessi, un numero ottimo.

Nel corso dei due anni al college le capacità da passatore di P.J. sono migliorate esponenzialmente, trovando buone letture e linee di passaggio poco scontate. Questa caratteristica è stata un sottovalutata dagli scout NBA, ma fa di lui un giocatore molto più versatile di quanto si pensi. Nella seguente clip Washington, in situazione di post basso, attira il raddoppio dei lunghi di LSU e, riconoscendo la scarsa possibilità di trovare il canestro, effettua un ottimo passaggio al compagno smarcato vicino a canestro:

 

Lato difensivo

PJ Washington dispone di un fisico perfetto per reggere contro la maggior parte dei giocatori NBA: 6’7” per 236 lbs con una wingspan di 7’3”. Queste caratteristiche lo facilitano nel lavoro come difensore sulla palla, ma non basta.

Negli anni al college PJ ha dimostrato di essere ordinato, abbastanza veloce con i piedi, capace di gestire i cambi difensivi e di impattare sulla partita con giocate nella sua metà campo. I dati riportati precedentemente che riguardano STL% e BLK% raccontano la sua attività difensiva e la capacità di essere decisivo nella propria metà campo. Washington è un ottimo difensore off the ball, riesce a leggere bene l’attacco avversario e a intervenire in aiuto senza creare situazioni dannose per la sua squadra. In questa clip PJ interpreta bene la situazione difensiva e riesce a chiudere con una stoppata decisiva (siamo nei minuti finali delle Sweet 16 del tabellone NCAA):

 

L’aspetto che necessita un miglioramento riguarda la concentrazione e la tenuta mentale per tutti i secondi del possesso difensivo. PJ spesso ha cali di attenzione ed effettua brutti closeout e questo potrebbe essere legato alla sua maturità: l’ingresso tra i professionisti potrebbe solo fargli bene. Al college gli veniva imputato di tenere le braccia troppo attaccate al corpo in situazioni di difesa: piccoli dettagli che potrebbero trasformarlo in un ottimo difensore anche in NBA. Ecco la differenza di concentrazione nei closeout da parte del #25 di Kentucky:

pic.twitter.com/fw6kn4YeOe

— Ross Homan (@Ross_homan1) March 12, 2019

 

Cosa aspettarsi nella prossima stagione?

Washington arriva a Charlotte, squadra in ricostruzione che cerca talento tramite le proprie scelte al draft per poter superare la partenza di Walker. Questa situazione potrebbe giovare a P.J., che avrà a disposizione molti minuti per responsabilizzarsi e migliorare nel corso della stagione, senza alcuna pressione.

Come precedentemente accennato, le caratteristiche del giocatore sembrano essere perfette per un fit con la squadra del North Carolina. Dal punto di vista offensivo Borrego, data l’assenza di un ball-handler capace di gestire tanti possessi in maniera efficiente, cerca di utilizzare i lunghi come iniziatori e creatori di gioco. In questa preseason abbiamo visto che Zeller si trova spesso in punta effettuando passaggi consegnati per le ali in uscita dagli angoli. In questo modo si cerca di bypassare il PnR classico per creare un vantaggio offensivo.

P.J., avendo anche minuti da 5 in situazioni di small ball, potrà ricoprire questo compito in maniera ottimale. Anche a Kentucky si trovava in situazioni importanti nella costruzione offensiva, soprattutto dal post: in una squadra con pochi creatori di gioco come Charlotte, la sua abilità di passatore potrà brillare. Nella prossima clip si nota quanto il #25 dei Wildcats fosse molto attivo nella costruzione dell’azione offensiva della sua squadra. Riceve la rimessa, esegue un passaggio consegnato e due skip pass che portano alla tripla:

 

Dal punto di vista difensivo il sistema di Charlotte si basa sul principio dello switch. Il fisico e le caratteristiche di Washington gli permettono di poter marcare più posizioni in campo, e questa versatilità sarà fondamentale per attuare l’idea di coach Borrego. Soffrirà sicuramente dal punto di vista atletico giocatori più fisici o più veloci di lui, ma la base di partenza è buona.

 

Conclusione

Le aspettative su di lui sono abbastanza alte. Ad oggi è uno dei prospetti più interessanti del roster degli Hornets, e insieme a Bridges potrebbe formare un’ottima coppia di ali, capaci di marcare più posizioni e di impattare in maniera dinamica sul gioco offensivo di Charlotte. Borrego dovrà trovare il modo di concedergli più minuti possibili per facilitare il suo sviluppo, ma questo non sarà facile perché il coach ha più volte dichiarato di voler dare a Bridges molti minuti come PF, la stessa posizione di P.J. I due possono benissimo condividere il campo e lo stanno dimostrando nelle prime partite della preseason, anche perché il coaching staff di Charlotte vede l’ex #25 di Kentucky come possibile 5 situazionale.

L’ultimo prospetto che è riuscito a impattare sulla franchigia è stato Kemba Walker, dopo di lui un buco nero. Il cambio di front office e la scelta di Miles Bridges hanno acceso una speranza, e P.J. Washington potrebbe finalmente essere la conferma dell’inizio di un nuovo ciclo.

Tags: charlotte hornetsCollegeDraftJames BorregoKentucky WIldcatsnbaPJ Washington
Filippo Barresi

Filippo Barresi

Studente di ICT all'Università di Torino, da sempre appassionato di sport. Calciofilo e Sampdoriano dalla nascita anche se da circa sei anni è sulle orme dell'NBA e degli Charlotte Hornets. Molto probabilmente non avrà l'occasione di assistere a successi sportivi.

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