I Clippers si affacciano all’alba della stagione NBA 2019-2020 come una delle compagini favorite alla vittoria finale. Ormai è noto, il 5 luglio 2019 ha stravolto completamente, e positivamente, il profilo sportivo della franchigia, rappresentando un punto di rottura tra quello che è stato e quello che sarà.
Anche l’Association ha però cambiato faccia, e presenta – almeno sulla carta – un equilibrio più marcato, nonché una rosa di contenders più numerosa e variegata. Ecco perché, in quello che si annuncia essere un contesto ancor più competitivo, è interessante cercare di leggere e prevedere quella che sarà la stagione dei Clippers: ho provato ponendo alcune domande a Leonardo, Lorenzo e Riccardo. Di seguito le risposte ad alcuni dei quesiti che marchieranno a fuoco la stagione losangelina.
1) Partiamo da una considerazione sul calendario e sulla gestione delle energie. Ottobre e novembre non saranno due mesi facili per i Clippers, in particolare le prime dieci partite (vs Lakers, @Warriors, vs Hornets, @Jazz, vs Spurs, vs Jazz, vs Bucks, vs Blazers, vs Raptors, @Rockets). Considerata anche l’iniziale assenza di Paul George, quanto sarà importante – e pensate si verificherà fin da subito – il cosidetto “work load management” per Kawhi Leonard?
Riccardo
L’integrità fisica di Leonard è estremamente rilevante per i Clippers. In virtù di questo, sono convinto che il calendario non condizionerà in alcun modo le scelte dello staff tecnico. Il piano è chiaro: preservare Leonard (e George) e metterlo nelle condizioni fisiche migliori ad aprile, maggio ed eventualmente giugno. Anche a costo di partire a rilento a ottobre e novembre.
Lorenzo
Concordo, ed estremizzo ancor di più: anche la posizione ai playoff è sacrificabile, pur di garantire buone condizioni fisiche in primavera. I Clippers hanno però la profondità per affrontare al meglio questo snodo, in particolare mi aspetto molto da Harkless e McGruder.
2) Parentesi sui due eroi sportivi della scorsa stagione: Lou Williams e Montrezl Harrell sono stati, rispettivamente, il go to guy e la più significativa rivelazione del 2018-2019. Dalla panchina hanno spesso cambiato il ritmo offensivo della squadra e il loro pick’n’roll è risultato complicato da digerire anche per difese organizzate, anche per quella Warriors nel primo turno di playoff. Verosimilmente, pur partendo dalla panchina, saranno in campo in situazione di “crunch time”.
Riuscirà Sweet Lou ad adattarsi a un ruolo da terza opzione offensiva? E soprattutto, pur se compensata dalla grande energia di Harrell, la mancanza di peso sotto canestro sarà il vero tallone d’Achille dei Clippers?
Riccardo
Mi concentro su Williams. Ricordo che Lou si è già trovato in situazioni simili: a Toronto, ma anche durante la sua breve permanenza a Houston dove ha convissuto con un catalizzatore come Harden. Inoltre, è importante ricordare che compirà 33 anni ad ottobre: lui per primo conosce i ritmi dispendiosi dell’Association ed è consapevole che potrà trarre giovamento da un minor fardello offensivo. Saprà adattarsi.
Lorenzo
Bella domanda: si parla poco dell’adattamento di Williams, ma è un aspetto da prendere in considerazione. Avrà sicuramente un carico offensivo minore (l’anno scorso 30.8 USG%, numeri allucinanti), ma – e qui concordo con Riccardo – ciò potrà permettergli di provare a essere ancora più efficiente. Occhio alla sua TS%.
La questione Harrell è un punto focale: in difesa soffre contro lunghi di stazza, ma nell’altra metà campo i ruoli si invertono. Jokic, Embiid, lo stesso Davis… saranno disposti a seguirlo a 7 metri dal canestro?
La chiave è questa: i Clippers riusciranno a obbligare le avversarie a giocare “small”, con quintetti veloci e versatili?
Leonardo
Su Sweet Lou è già stato detto tutto: è abbastanza intelligente da trarre giovamento da una simile situazione.
Vorrei però sottolineare l’importanza di quanto accennato da Lorenzo: la difesa sotto canestro dei Clippers dipenderà dal loro attacco.
Se Harrell si confermerà sui livelli dello scorso anno, la sua mobilità offensiva e la sua capacità di giocare il pick’n’roll a un ritmo tanto elevato, presumibilmente costringerà gli altri straff tecnici ad andare small. Di conseguenza, la difesa ne trarrà giovamento. Non dimentichiamoci però anche della presenza di Zubac, qualora la situazione lo richiedesse: le alternative ci sono.
3) A proposito di panchina e rivelazione della passata stagione: Shamet ha già dimostrato di essere un giocatore solido e di reggere la pressione (si pensi alla tripla decisiva in gara 2 di playoff contro i Warriors). Saprà però gestire un presumibile maggior impiego con la palla in mano? Potrebbe addirittura partire titolare al posto di Beverley per alleggerire le responsabilità offensive di George e Leonard?
Lorenzo
Migliorare nel ball-handling durante l’estate gli è stato specificamente richiesto dallo staff dei Clippers, probabilmente lo vedremo giocare più pick&roll o provare più triple dal palleggio. Ampliare il suo arsenale offensivo, soprattutto in ottica playoff, sarà molto importante.
Tuttavia, a fianco di PG e Kawhi, Beverley mi sembra il giocatore perfetto: tira bene da 3, è un difensore versatile e va benissimo a rimbalzo. Shamet è forse più adatto a gestire i possessi della second unit, insieme a Lou. Un attacco gestito da loro, con l’aggiunta di Harrell, fa a pezzi qualsiasi panchina avversaria, e in difesa Harkless e McGruder possono dare una grossa mano.
Leonardo
Per Shamet sarà un anno importantissimo: sono curioso di vedere il suo ball-handling alla luce delle indicazioni dello staff tecnico a cui si riferiva Lorenzo. Tuttavia, e a maggior ragione se questi miglioramenti sono certificati, credo che debba partire dalla panchina per avere un’alternativa a Lou Williams in fase di creazione.
Beverley – pericoloso in situazioni di catch & shoot, nonché presenza significativa nell’altra metà campo e a rimbalzo – è tagliato dal sarto per giocare con Kawhi e George.
4) Abbiamo parlato di staff tecnico e delle precise richieste rivolte a Shamet. Anche il team di colleghi di Doc Rivers si è rinnovato, con Tyronn Lue che è arrivato come primo assistente, dopo esser stato a lungo corteggiato dai Lakers per il ruolo di capo allenatore. Che cosa può aggiungere Tyronn, lui che è famoso principalmente per la capacità di relazionarsi coi giocatori?
Leonardo, Lorenzo e Riccardo
Qui la risposta è comune, e non potrebbe essere altrimenti.
Lue ha già lavorato per anni con Doc, è uno dei suoi uomini di fiducia. Inoltre, e questo forse non tutti lo sanno, segue i Clippers come consulente informale da quando ha lasciato Cleveland, per cui si inserisce perfettamente nel puzzle.
Senza contare che, come accennato, è un ottimo gestore di uomini e non ha paura di prendere decisioni delicate (il trattamento riservato a Kevin Love durante le finali del 2016 ne è la prova).
5) Grazie per la chiacchierata, ragazzi. Sicuramente replicheremo nei prossimi mesi. In chiusura, però, un grande classico che si ripresenta ogni anno a inizio stagione: è il momento, worst and best case scenario?
Riccardo
Worst: uno tra Kawhi e George è costretto a sedersi a bordo campo in giacca e cravatta a primavera avanzata (o entrambi, perché no? Non sarebbe certo una sorpresa in casa Clippers, vedi serie contro Portland del 2016). Conseguente sconfitta al secondo turno contro Denver. Tutto rimandato.
Best: non voglio dirlo. Non fatemelo dire. Però avete capito: quella robetta lì, impensabile da associare ai Clippers fino a pochissimo tempo fa. Diciamocelo, i Clippers partono (tra i) favoriti.
Però… anche con tutta la razionalità del caso, non ci credo finché non lo vedo. E forse neppure in quel caso.
Lorenzo
Purtroppo i due scenari sono legati indissolubilmente a doppio filo.
Worst: la storia si ripete e una delle due stelle si fa male. Obiettivi rimandati alla stagione ’20-’21 con ancora più pressione sulle spalle.
Best: il load management fila liscio e ci si gioca i playoff nelle migliori condizioni. Questo è quanto, molto semplice. Questo roster ha davvero pochi rivali in una serie al meglio delle 7 partite.
Leonardo
Non molto da aggiungere.: è chiaro che gli infortuni sono la vera incognita di questa stagione e di questo roster.
Worst: “Clippers being Clippers” La storia si ripete, giocatori martoriati dagli infortuni e uscita al primo turno dei Playoff.
Best: Roster nelle migliori condizioni ai playoff e vittoria.
Simple as that.