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Eurolega 2019/20: guida alla competizione

Mattia Cola by Mattia Cola
5 Ottobre, 2019
Reading Time: 20 mins read
0
Eurolega_Preview

Copertina a cura di Francesco Villa

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L’EUROLEGA SI RINNOVA.

Il 3 ottobre ha preso il via la ventesima edizione della seconda lega più importante al mondo dopo la NBA: la Turkish Airlines EuroLeague. Una sola, importante, novità: è aumentato il numero di partecipanti da 16 a 18. Sono state aggiunte la prima squadra francese (ASVEL Villeurbanne) e la seconda squadra tedesca (Alba Berlino).

È stato confermato il format del torneo che vedrà affrontarsi le squadre in una lunga Regular Season che si concluderà con i play-off per le prime 8 classificate. Quattro di queste andranno poi a partecipare alle Final Four.

Final Four che si svolgeranno per la prima volta alla Lanxess Arena di Colonia, dal 22 al 24 Maggio prossimo, in quello che è il palazzetto con la maggior capienza al di fuori del Nord America. Infatti, può contenere fino a 18500 spettatori per gli eventi sportivi.

Il mercato estivo è stato probabilmente il più ricco della storia dell’Eurolega, con molte firme eccellenti. Questo a segnalare una comune volontà di alzare continuamente l’asticella, anno dopo anno. Tra le tante, Panatinaikos e Barcellona hanno investito importanti somme per tornare al top dopo parecchi anni di limbo, spinti soprattutto dai successi recenti delle loro rivalità storiche, rispettivamente Olympiacos e Real Madrid. Significative le decisioni di alcuni giocatori NBA che hanno preferito fare ritorno nel Vecchio Continente per concludere le loro carriere. Parliamo di Mirotic, Abrines, Koufos, Jerebko, Casspi e Mozgov (tutti con esperienza decennale oltreoceano); a questi si aggiungono altri talenti nordamericani come Monroe, Delaney, Mack, Baldwin, Stauskas e Fredette.

Vediamo chi riuscirà a spezzare l’egemonia di Real Madrid, CSKA Mosca e Fenerbahce, che non mancano l’appuntamento più importante da 3 stagioni consecutive. Tutte e tre, infatti, non sono state a guardare le altre compagini rinforzarsi, nonostante la perdita di molti pezzi pregiati.

LE FAVORITE

FC Barcelona Lassa

Il Barcelona è pronto a travolgere l’Eurolega. La squadra del presidente Bartomeu, in ferma opposizione ai cugini madrileni, ha avviato una vera e propria rivoluzione estiva che ha stravolto il roster affidato, per un’altra stagione, a Pešić. Gli arrivi di Mirotic e Abrines, di ritorno al basket giocato dopo più di un anno, sono di sicuro il fiore all’occhiello di una campagna acquisti faraonica che ha visto sbarcare in Catalogna Brandon Davis, uno dei migliori pivot della competizione, trascinatore quasi in solitaria dello Zalgiris ai playoff, Corey Higgins, play/guardia ex CSKA capace di spaccare in due la partita partendo dalla panca e Malcolm Delaney.

? ¡Buenas noches, culés! ?

? Este viernes debutamos en la @EuroLeague 2019/20

?Estambul – @AnadoluEfesSK

?? #ForçaBarça! pic.twitter.com/I0VJrxgHw7

— Barça Basket (@FCBbasket) October 3, 2019

L’arrivo del play ex Atlanta Hawks è, per l’universo europeo, di assoluto spessore dato il mix di mentalità vincente, esperienza su alti palcoscenici e talento assoluto. Come se non bastasse, il Barca non si è fatto mancare nulla confermando il blocco storico (Claver, Ribas, Tomić) e quello più recente delle passate stagioni (Pangos, Hanga, Oriola, Heurtel). Un roster che davvero non ha eguali in Europa. Gli unici dubbi riguardano la creazione di equilibri stabili tra tante prime punte e il reale valore di coach Pesic.

Fenerbahçe Beko

Viste le ottime mosse di mercato per coprire i partenti, la squadra di Željko Obradovic partirà, anche quest’anno, come una delle favorite.

Tra i nuovi arrivi vale la pena citare Derrick Williams, il miglior 4 della Stagione scorsa in Europa, al posto di Nik Melli; Nando De Colo e Léo Westermann al posto di Marko Gudurić e Erick Green. Innesti importanti che non fanno altro se non rinforzare lo status da Prima della Classe per il Fenerbahce che, oltre a questo, è riuscito anche a trattenere e rinnovare Gigi Datome e Kōstas Sloukas. L’unica piccola incognita per questa Stagione è forse la scarsa profondità del roster in particolare sotto le plance (ancora da valutare Lauvergne al rientro dopo l’infortunio). Problema che l’anno scorso ha frenato i piani di vittoria finale per la squadra turca. Insieme alle conferme di cui sopra, non dimentichiamoci di Jan Veselý, Nikola Kalinić, Ali Muhammad (alias Bobby Dixon), oltre all’esperienza (e anche all’ottima forma fisica vista al Mondiale) di capitan Melih Mahmutoğlu.

L’obiettivo è vincere l’Eurolega. Questo rimarrà fino a quando il primo Top Player della squadra, Željko Obradović, deciderà di restare alla guida del Fenerbache – con lui da Head Coach 5 Final Four negli ultimi 5 anni con una Eurolega vinta – visti i risultati che ha sempre ottenuto in ambito Europeo.

Qui di seguito Melli che augura buona fortuna agli ex compagni di squadra:

@EuroLeague is about to start
Strange feeling for me not to be a part of it
Good luck to my former team @FBBasketbol for this long journey!#NeverEnough

— Nicolò Melli (@NikMelli) October 3, 2019

Real Madrid

La continuità come chiave del successo. Questo è stato il mantra del club madrileno e, d’altronde, non poteva essere altrimenti. Quando hai un coach vincente come Pablo Laso, giocatori come Llull, Taylor, Carroll e Fernández ed un gruppo unito ed equilibrato, aggiungere qualsivoglia innesto potrebbe portare alla rottura di una macchina quasi perfetta. Tuttavia, il Real non è stato del tutto immobile durante l’estate.

Salutato Ayón, finito allo Zenit, i blancos si sono affrettati a firmare Jordan Mickey, ex Khimki ed Heat, per rimettere fisicità sotto le plance. Altro colpo è stato l’arrivo di Laprovíttola, top scorer della ACB e connazionale di Campazzo e Deck. Quest’ultimi due saranno chiamati quest’anno a diventare i nuovi leaders di un gruppo esperto e ambizioso.

Aspettative altissime per il “nuovo-vecchio” Real Madrid che è chiamato, forse, a chiudere un ciclo vincente con i suoi veterani; magari centrando l’undecima” Eurolega che significherebbe leggenda.

CSKA Mosca

CSKA Mosca è sempre sinonimo di garanzia e continuità e anche quest’anno è una delle principali contendenti per la vittoria del Titolo. I campioni in carica, però, partiranno dietro a Real e Fenerbahce visti i tanti cambiamenti a roster. Il primissimo grande colpo da parte del CSKA è stato quello di riuscire a rinnovare Will Clyburn. Il giocatore avrà il compito di confermarsi e di prendersi ancora più responsabilità, dopo aver subito la partenza di De Colo e Rodríguez, come leader della squadra.

Rimanendo nel discorso backcourt, questa stagione vedrà per la prima volta una coppia Play-Guardia “insolita”. Sostituire Nando De Colo non sarà facile e i dubbi sulla forza mentale e caratteriale di Mike James sono un’incognita da osservare da molto vicino. Insieme a James, per completare il backcourt, ci saranno: Daniel Hackett diventato ormai un giocatore importante in Europa e in Eurolega, Ron Baker che sarà uno degli ex NBA più interessanti da seguire e l’ex Olympiacos Jānis Strēlnieks.

Una delle forze di questa realtà è sempre stata la componente molto solida di giocatori russi – vedi Voroncevič, Kurbanov, Antonov, Kulagin – che è come al solito determinante, soprattutto per trasmettere la mentalità di coach Itoudīs.

I grandi colpi di mercato sono stati, però, quelli nel pacchetto lunghi: l’ex NBA Kosta Koufos e l’ex Baskonia Johannes Voigtmann. Il primo ha fisico e tecnica per essere seriamente dominante; il secondo ha tra le mani la più grande occasione della sua carriera anche per strizzare l’occhio a una chance oltreoceano.

IL RESTO DEL GRUPPO

Alba Berlino

La Cenerentola di questa competizione. L’Alba Berlino si presenta in Eurolega come la classica “squadra cuscinetto”. Attenzione, però, a sottovalutare i tedeschi, autori di una grande stagione e con tanta voglia di stupire. Il colpo da novanta estivo è stato l’ex Jazz Tyler Cavanaugh, chiamato a rilanciare la sua giovane carriera con l’esperienza in Europa.

Chiavi della squadra affidate a Peyton Siva, play vecchia scuola autore di stagioni molto positive in Germania, che dovrà rinnovare l’intesa con quel Luke Sikma, premiato MVP della scorsa annata. Interessante anche l’arrivo del tiratore Marcus Eriksson (37% da tre in Eurolega), così come quello dell’ex Baylor Makai Mason che sceglie di iniziare la sua carriera da pro con la maglia dei tedeschi. Giffey, Giedraitis, Thiemann, Ogbe e Nnoko sono invece quelli che si sono guadagnati la conferma sul campo dopo la scorsa stagione. Il materiale a disposizione di coach Aíto García è di sicuro intrigante, seppur non di prima fascia. L’Alba saprà togliersi le sue soddisfazioni.

Anadolu Efes Istanbul

In un’estate dove tutte le concorrenti hanno stravolto il proprio roster in cerca di nuove energie, l’Efes ha optato per una strategia più conservativa. Il detto dice: squadra che vince non si cambia. Detto, fatto. Efes quasi interamente confermato e coach Ataman che avrà per un altro anno a disposizione gli stessi giocatori per provare a ripetere l’incredibile stagione passata, conclusasi con il trionfo nel campionato turco (che mancava dal 2009) e fermata in EL solo in finale da un CSKA in missione.

Assurdo se si pensa che appena l’anno prima l’Efes era stata la peggior squadra dell’EL con appena 6 vittorie in tutto l’anno. Nessuna partenza di rilievo, ma due aggiunte importanti per dare ancora più profondità ad un roster già di per sé molto fornito. Singleton e Peters, rispettivamente da Barcellona e CSKA, sono i lunghi d’esperienza che Ataman ha chiesto alla dirigenza per sostituire l’infortunato Moerman (fuori per 14 settimane), per puntare al bis in campionato e, perchè no, ad un’altra Final Four.

Shane Larkin e Vasilije Micić, con Beaubois e Simon dalla panchina, formano forse il backcourt più temibile della lega. Pieno di imprevedibilità, visione di gioco e infiniti punti nelle mani. Dunston confermato sotto canestro a fare il lavoro sporco, dopo una stagione conclusa come secondo miglior stoppatore della lega. Si punta decisi alle F4, ma attenzione a non calare con l’intensità data dall’entusiasmo, dal momento che sono molte le squadre in agguato.

ASVEL Lyon -Villeurbanne

Prima assoluta nel nuovo format europeo per l’Asvel di Tony Parker. I francesi sono di sicuro una delle squadre più intriganti della competizione. Pur non possedendo una squadra di primissima fascia infatti, Zvezdan Mitrovic punta sulla combo talento+esperienza per diventare la mina vagante. In estate i transalpini hanno accolto gli arrivi di Adreian Payne, alla ricerca di riscatto dopo le ultime deludenti annate, Jordan Taylor, autore di un’ottima stagione a Limoges ed Edwin Jackson, scorer che in Eurolega ha sempre fatto abbastanza bene. La vera forza dell’Asvel però risiede nel suo gruppo di veterani (Diot, Kahaudi, l’ex Trento Lighty e Livio Jean-Charles) ma soprattutto in un mix di giovani talenti alla prima vera occasione importante sul palcoscenico europeo.

La stella è di sicuro Theo Maledon, playmaker classe 2001 che ha già all’attivo diverse presenze nella A francese ed è una possibile scelta al prossimo NBA DRAFT; tuttavia meritano attenzione anche i vari Nouau, lungo di 202 classe 1997 e Galliou di ritorno a casa dopo due anni in prestito. L’inizio di stagione non è stato dei migliori ma l’Asvel è una squadra destinata a crescere e a portare a casa anche scalpi importanti.

AX Armani Exchange Milano

Gli occhi puntati su questa Milano 2.0 dell’era Armani saranno tantissimi con le molte differenze rispetto agli altri anni, visti gli inserimenti di nuove figure nell’organigramma societario: il nuovo doppio ruolo di Ettore Messina, coach e responsabile dell’area tecnica milanese, l’ex Olympiacos Christos Stavropoulos come GM e Pantaleo Dell’Orco come Presidente. Tutto nuovissimo quindi per quella che è economicamente la forza più importante nel panorama cestistico italiano che quest’anno, pur essendo al primo capitolo della “rivoluzione”, ha sicuramente come obiettivo principale quello di tornare a vincere in patria e riuscire a centrare i Playoff di Eurolega dopo tanti anni di false speranze.

Il roster voluto e costruito da Ettore Messina presenta nuovi giocatori con tanta esperienza in ambito Europeo, ma senza il rischio che nessuno di questi si possa trasformare in una prima donna difficile da gestire – ogni riferimento a Mike James è puramente casuale – tra cui il Protagonista principale di questa campagna acquisti: Sergio “El Chacho” Rodriguez. Sarà lui ad avere le chiavi della squadra per dettare il ritmo sia a livello realizzativo (aspettando Nemanja Nedovic) che di gestione dei possessi offensivi in generale, soprattutto quelli chiave.

Tornando a parlare del Roster, fin dal primo giorno da Allenatore dell’Olimpia Milano Ettore Messina ha ribadito più volte che vorrà vedere in campo “sacrificio, difesa, aggressività e gente che si butta per terra” e proprio per questo le aggiunte estive sembrano azzeccatissime.

Shelvin Mack, oltre ad essere un potenziale scorer come lo era al College può dare tantissima solidità difensiva permettendo anche minuti con il doppio play a Messina; Aaron White, giocatore che alla corte di Jasikevicius ha sempre dimostrato la capacità di dare il 100% su ogni palla vagante, oltre ad essere un giocatore esplosivo che può aiutare anche a riscaldare l’ambiente del Forum; Michael Roll, difesa e triple, dalla panchina sarà importantissimo per far rifiatare Vlado Micov; Paul Biligha e Riccardo Moraschini, i due italiani che più possono adattarsi al credo di Messina con il centro ex Venezia che tanti miglioramenti ha già fatto vedere durante il Mondiale e con l’ex Brindisi che dopo la stagione scorsa in Italia, e le prime uscite in Pre Season con la maglia di Milano, sarà osservato speciale per quella che è la sua grandissima occasione.

Le due più grandi preoccupazioni da parte dei tifosi milanesi sono la salute di Gudaitis e quella di un Nemanja Nedovic. Nedovic, a differenza del lungo ex Zalgiris, non è mai riuscito a trovare la continuità in maglia Olimpia complici, prima della rottura definitiva. Per quanto riguarda il centro Lituano, la firma di Xavi Rey dopo le amichevoli estive è stata vista come firma preventiva nel caso in cui i tempi del rientro per Arturas dovessero essere effettivamente più lunghi. Di conseguenza nasce anche la preoccupazione riguardo al pacchetto di centri con i quali Milano potrebbe iniziare la sua Stagione in EL: Kaleb Tarczewski e Paul Biligha.

Il primo ha dimostrato di poter giocare a livelli alti in Europa pur avendo limiti tecnici e spesso avendo problemi di falli, seppure qualche miglioramento in questo senso si sia già potuto notare nelle prime uscite ufficiali ed anche nel precampionato. Il secondo, invece, è ancora da valutare in competizioni così importanti.

Capitolo totalmente a parte quello che riguarda il quarto esterno. La preoccupazione è dettata maggiormente dalla prontezza o meno degli italiani nel farsi trovare arruolabili anche a livello Eurolega: Nedovic (che ancora bisogna valutare dopo l’infortunio), Micov e Roll sono gli unici sicuri del posto e anche volendo calcolare minuti con il doppio play rimane comunque un buco nello spot di 3 per far rifiatare l’ala ex Cantù, ed è proprio qui che Della Valle e Moraschini dovranno alzare la qualità del loro Basket.

Ultima per tempistiche e non per importanza c’è la recentissima firma di Luis Scola che, dopo lo splendido Mondiale giocato all’alba dei 40 anni (vedere il video sotto per credere), avrà di nuovo il palcoscenico dell’Eurolega a sua disposizione, in quella che sarà anche la sua ultima annata come professionista.

Sulla carta questo roster sembra anche meno talentuoso rispetto a quello dell’anno scorso, ma è una squadra costruita attorno a quello che sarà il vero ago della bilancia per questa Stagione meneghina: Ettore Messina.

Bayern Monaco

Bissato il successo dello scorso anno in campionato, il Bayern ha deciso di puntare prevalentemente sullo zoccolo duro, confermando 3/5 di quintetto (Dedovic, Lucic e Barthel) e salutando solo Stefan Jovic e Derrick Williams. Per rimpiazzare quest’ultimo è servita una vera e propria bomba di mercato: la firma di Greg Monroe, centro ventinovenne con esperienza decennale e 13 punti di media in carriera in NBA. Da oltreoceano arriva anche Josh Huestis, ala molto versatile e dall’atletismo devastante.

Allungano le rotazioni anche gli arrivi di Zipser, TJ Bray e DeMarcus Nelson. Incuriosisce poi la scommessa Flaccadori, alla prima partecipazione in carriera in EL dopo delle belle stagioni a Trento. Vedremo se saprà giovare della concorrenza e riuscire a conquistare un posto nelle rotazioni del confermato coach Dejan Radonjic, che tra l’altro l’ha voluto molto. Koponen e Maodo Lo sono ottime guardie da cui imparare molto, soprattutto dall’esperienza del primo. L’obbiettivo sembra essere confermarsi squadra temibile e lottare fino a fine Regular Season per un posto ai play-off.

B.K. Chimki 

Una delle squadre che si è mossa meglio durante quest’estate, se non la migliore, è il Chimki che, finalmente, sembra aver dato ad Alexey Shved il supporting cast di livello per cercare di vincere qualcosa di concreto. Tutte operazioni precise e pensate per costruire al meglio un roster diventato veramente competitivo e che può essere l’intruso in quelle che per tutti saranno le Final 4: ricostruito l’asse Jovic – Booker dal Bayern (con l’esterno serbo che prende il posto di Markovic, uno di quegli upgrade di cui sopra), preso Timma che dopo la Stagione deludente all’Oly vorrà rifarsi, firmato anche Dairis Bertans, tiratore da 3 punti fenomenale e difensore sottovalutato, Jeremy Evans, unico giocatore salvabile del Darussafaka l’anno scorso, Chris Kramer, giocatore utile nel senso che sa sempre cosa fare in campo e Sergey Karasev, 18 di media l’anno scorso in Eurocup e tiratore eccellente.

Rimangono ancora i due colpi che hanno fatto più clamore tra i tifosi di basket europeo: Timofey Mozgov e Jonas Jerebko, due ex NBA che insieme a Shved faranno paura a tutte le squadre.

La cosa che realmente stupisce è la capacità da parte del Khimki di “spendere bene” il suo budget, è una squadra pensata e rinforzata, perfettamente funzionale per Shved. Adesso starà anche al coach Rimas Kurtinaitis – il quale con il Khimki ha già vinto 2 EuroCup nel 2012 e nel 2015 e 1 VTB nel 2011 – riuscire a far girare questo roster a sua disposizione. Se il Khimki avesse tenuto Bartzokas questa squadra sarebbe ancora più pericolosa. Sarà quindi da seguire con molta attenzione la compagine russa che ha come obiettivo minimo il raggiungimento dei Playoff ma con un roster del genere non ci sorprenderemmo dovesse anche andare più avanti.

Maccabi FOX Tel Aviv

Il Maccabi è una di quelle squadre che ogni anno, finito il mercato, finita la Pre Season e con la Stagione che sta per iniziare, mi piace sempre per come viene costruita. Quest’anno, tra le altre, anche la squadra israeliana si è mossa riuscendo a firmare diversi ex NBA, oltre a giocatori molto interessanti a livello europeo. Prima di addentrarci nelle aggiunte del roster bisogna affrontare il ruolo che dovrà ricoprire Scottie Wilbekin: il play statunitense naturalizzato turco ha avuto una prima metà della scorsa Stagione decisamente sottotono per poi, grazie anche all’inserimento di coach Sferopoulos, giocare una seconda metà migliorando di partita in partita il suo basket.

Come può essere per il Khimki, anche il Maccabi quest’anno dà la sensazione di aver speso tanto ma soprattutto bene rinforzando sia il pacchetto esterni sia il pacchetto lunghi: le firme di questa estate sono veramente tante. Le aggiunte più altisonanti sono sicuramente quelle di Quincy Acy e Omri Casspi che andranno ad occupare lo spot di 4 rendendolo uno dei più interessanti di tutta Europa, in più a rinforzare con chili e centimetri il reparto lunghi ci pensa la coppia di centri formata da Tarik Black e Othello Hunter portando così il Maccabi ad essere una delle squadre più attrezzate per questa Stagione.

Serviva lo Stephen Curry israeliano in Europa…

https://www.youtube.com/watch?v=Qh7g7dwAhiI

Sugli esterni per aiutare Wilbekin, ci saranno i nuovi arrivi Tyler Dorsey, altro ex NBA, Elijah Bryant, quarto miglior scorer della lega israeliana l’anno scorso, Sandy Cohen III, in arrivo direttamente dall’NCAA e uno dei rookie da seguire con la lente d’ingrandimento, e Nate Wolters che dopo l’ottima Stagione disputata con lo Zalgiris sarà una sicurezza anche per coach Sferopoulos. Obiettivo minimo sicuramente i Playoff. Anche il Maccabi – come detto sopra per il Khimki – può essere una di quelle insidie per il quarto posto alle Final 4.

Olympiakos

La squadra del Pireo è reduce da una stagione totalmente deludente: un’annata priva di successi sia in patria che in Europa. Spanoulis e Printezis sono oramai all’ultimo ballo e sarebbe un peccato sprecare in malomodo le loro ultime energie. Per questo la proprietà ha rivoluzionato il roster, fornendo a coach Blatt dei giocatori molto funzionali alla sua idea di pallacanestro e alla filosofia biancorossa. Si sa, la difesa e il gioco duro hanno la precedenza sul resto. Wade Baldwin arriva da Portland, dove nel’ultima stagione si è diviso tra i Blazers e la G-League, ed è una combo-guard che con il suo atletismo potrebbe essere un potenziale ottimo giocatore in Europa, data anche la buona adattabilità con capitan Spanoulis. Completano il backcourt Will Cherry e Kevin Punter, quest’ultimo pescato dalla Virtus Bologna dopo un’ottima stagione conclusa con il premio di MVP della Champions League.

Dall’italia arriva anche lo stretch four richiesto da Blatt, Kuzminskas è pronto a dimostrare ai propri detrattori tutta la sua poliedricità, dopo l’appannata stagione a Milano. Sotto canestro confermato Milutinov, cresciuto stagione dopo stagione e l’anno scorso ottimo sia in attacco che in difesa. Attenzione al giovane serbo Aleksej Pokuševski, point forward con ottimo tiro classe 2001 e possibile sorpresa dopo una stagione di rodaggio sotto la sapiente guida di Printezis. L’obbiettivo realistico sono i play-off, certo i nuovi acquisti si dovranno dimostrare azzeccati, ma David Blatt di sicuro non rimarrà a guardare in disparte in caso di sbandate.

Panathīnaïkos

Come già anticipato, i verdi di Atene hanno un solo obiettivo dopo la comunque positiva stagione passata: raggiungere quelle F4 che mancano ormai dal 2012. Per farlo il presidente Papadopoulos non ha badato a spese, confermando quasi tutti i propri fuoriclasse ed aggiungendo qualche pezzo decisamente pregiato. Salutato Rick Pitino, la squadra a disposizione del nuovo coach Argyris Pedaloukis (nuovo si fa per dire, visto che è già al terzo mandato con il Pana) potrà contare ancora sul talento di Nick Calathes ed un roster profondissimo. Il playmaker, nato in Florida, ma con origini greche, fresco della miglior stagione in carriera, condividerà il backcourt con un realizzatore puro come Tyrese Rice e un tiratore mortifero come Jimmer Fredette (lo scorso anno miglior realizzatore del campionato cinese con più di 36 punti di media).

L’arrivo dell’ex Clipper Wesley Johnson, Ben Bentil e Jacob Willey (miglior giocatore in EL di Gran Canaria l’anno passato) rinforzerà il reparto lunghi, già valido con DeShaun Thomas e Georgios Papagiannis, ma con un grande vuoto da colmare lasciato dal veterano James Gist (181 partitein EL, dal 2012 con il Pana). Quest’anno sarà difficile per chiunque affrontare questa squadra. Se il coach riuscirà a continuare il buon lavoro svolto fin qui da Pitino, allora i focosi tifosi all’OAKA avranno parecchie occasioni per festeggiare. Si punta decisi a Colonia.

Saski Baskonia

Mercato come sempre ben oculato del Baskonia che conferma tutti i principali giocatori ai quali aggiunge qualità ed esperienza in ogni reparto. Coach Perasovic si ritroverà così a lavorare con il punto fermo e miglior giocatore Tornike Shengeila, nonostante le numerose voci di mercato che lo vedevano altrove, insieme con l’ex Trento Shavon Shields, atteso alla consacrazione a questi livelli dopo l’ultima stagione abbastanza positiva.

Importante anche la conferma di Luca Vildoza, dopo il grande mondiale giocato con la maglia dell’Albiceleste (ed al compagno di squadra Garino), terminato solo in finale, dove ha fatto vedere lampi di talento che in molti sperano di ammirare anche a Vitoria. Confermati anche Janning e Granger. A completare il backcourt sono arrivati Pierria Henry dopo un’ottima stagione a Kazan (secondo miglior quintetto in Eurocup), e soprattutto Nik Stauskas, direttamente dall’NBA (335 partite in carriera).

Le aspettative su quest’ultimo sono molto alte dato che è esattamente l’esterno con un ottimo tiro che chiedeva coach Perasovic, per allargare il campo alle penetrazioni di Shields e Henry, ed ai movimenti di Eric, potente centro nigeriano ex Darussafaka. Curiosità anche attorno ad Achille Polonara, alla prima avventura all’estero per provare il salto nel basket che conta, chiamato al non semplicissimo ruolo di vice Shengeila. Scontato l’apporto ormai da stella affermata del georgiano, tanto della stagione del Baskonia passerà quindi dalle mani di Shields e Stauskas, starà a loro farsi trovare pronti, o, nel caso del canadese, si tratterà dell’ennesima occasione persa in una carriera priva di particolari successi, nonostante le ottime premesse. E anche una loro ottima stagione potrebbe non bastare per aggiudicarsi un posto tra le migliori otto, il roster sembra molto corto per sostenere una stagione così impegnativa.

Stella Rossa

Altro giro, altro ritorno in Eurolega. La Stella Rossa, dopo un anno di purgatorio, è tornata nella massima rassegna continentale e lo ha fatto trionfando nella Lega Adriatica. La squadra di coach Milan Tomic punterà, come al solito, a ottenere vittorie importanti nella bolgia dell’Hala Aleksandar Nikolic Arena. Il mercato ha portato in dote Lorenzo Brown, talentuoso play che arriva in Eurolega dopo l’esperienza cinese, Ogjen Kuzmic che, purtroppo, sarà a lungo indisponibile a causa di un violento scontro automobilistico e l’ala Derrick Brown che dopo annate da assoluto protagonista con l’Efes sbarca in Serbia per essere un nuovo leader seguendo le orme dell’altro innesto James Gist quest’ultimo ex Panathinaikos. Il resto del roster è formato dalla guardia Billy Baron e dai vari Perperoglu, Jenkins, Dobric e Davidovac. Cuore, esperienza e talento, la Stella Rossa non sarà un avversario semplice per nessuno.

Valencia Basket Club

Torna in Eurolega il Valencia dopo un anno trascorso in Eurocup e lo fa in sordina rispetto alle altre connazionali. La squadra di coach Ponsarnau si presenta infatti, perlomeno sulla carta, come la più debole delle compagini iberiche. Anche per loro, così come per il Real, vale il concetto di continuità. Vives, San Emeterio, Van Rossom, Doonerkamp, Sastre e Dubljevic sono tutti giocatori di lungo corso e fanno parte del gruppo storico capace di vincere, ormai due anni fa, contro ogni pronostico l’Eurocup.

Ai veterani la dirigenza ha affiancato alcuni giovani in rampa di lancio come lo spagnolo classe 1995 Abalde e soprattutto il serbo Vanja Marinkovic autore di una strepitosa stagione al Partizan ed in odore NBA. Le conferme di Labeyrie e Tobey; gli arrivi di giocatori solidi come Motum, sempre un fattore dalla panca, Colom, di ritorno anche lui nella massima competizione europea e Jordan Llyod rendono il Valencia una squadra molto insidiosa da affrontare per chiunque soprattutto tra le mura amiche.

Žalgiris Kaunas

Squadra come al solito giovanissima (sotto il 1992 ci sono solo capitan Jankunas e Milaknis, per’altro riserve) e molto nazionalista (10 giocatori lituani a roster), lo Zalgiris si candida anche quest’anno a mina vagante. Tutto questo grazie alla sapiente guida di Sarunas Jasikevičius. Saras, anche quest’anno, dovrà tener conto delle numerose partenze importanti: Davies, Westermann, White, Wolters, tutti titolari o quasi, hanno ceduto al fascino di squadre con più blasone. La sensazione è che siano stati rimpiazzati a dovere dai nuovi arrivi. Sotto le plance ecco Landale, reduce da un grande mondiale con l’Australia e Zach LeDay dall’Oly, mentre sono arrivati Perez dal Banvit e Lekavicius, di ritorno dal Pana, per rinvigorire il reparto esterni insieme a un Walkup chiamato alla stagione della consacrazione.

Probabilmente per una stagione al di sopra delle aspettative, il club si aspetta un grande segnale da parte dei giovani fenomeni Jokubaitis e Birutis, dati gli sforzi economici fatti per trattenerli. Il primo è una PG con un gran fisico classe 2000, abilissimo penetratore e passatore. Dopo aver dominato qualsiasi competizione nelle giovanili, è pronto a diventare probabilmente il futuro playmaker della squadra. Il secondo è un lungo versatile classe 1997, due anni fa MVP del campionato lituano nella sua vecchia squadra (Siauliai), motivo per cui è stato acquistato dallo Zalgiris.

Hanno raggiunto i play-off nelle ultime due stagioni. Se abbiamo imparato qualcosa della squadra di coach Jasikevičius è che non molla mai, quindi a prescindere dallo stravolgimento del roster, prepariamoci a vederli lottare per un posto nelle prime otto ad Aprile.

Zenit St Pietroburgo

Una delle debuttanti di questa Eurolega che entra in questo palcoscenico europeo con tante scommesse. Il roster sembra ancora da EuroCup, nonostante le firme di alcuni giocatori decisamente di livello.

Partiamo dalle certezze: Joan Plaza e Gustavo Ayòn. Il coach spagnolo e il lungo ex Real Madrid saranno i due punti di riferimento per lo Zenit per riuscire a giocare una Stagione più che dignitosa; un’altra bella firma di questa estate è stata quella di Will Thomas, MVP di EuroCup l’anno scorso e sicura prima opzione offensiva per i russi.

Tanto si baserà sulla gestione quindi di Ayòn e Thomas. Ad oggi, il resto del roster dello Zenit è un insieme di giocatori che hanno fatto molto bene la Stagione scorsa ma sono ancora tutti da vedere a livello Eurolega: Alex Renfroe, positivo il suo anno passato al Partizan ma ha già dimostrato in passato di non essere all’altezza della competizione più importante in Europa; Andrew Albicy, anche lui determinante in EuroCup l’anno scorso con Andorra ma anche lui da valutare in EL; Mateusz Ponitka, ottimo il Mondiale disputato con la Polonia, molto bene l’anno scorso con il Lokomotiv Kuban, però anche lui è da misurare in ambito EL.

Una delle scommesse più interessanti per lo Zenit – e anche una delle firme che più mi è piaciuta perché il giocatore meritava questa opportunità – è quella di Austin Hollins, scorer che l’anno scorso in BBL con il Rasta Vechta ha veramente stupito. L’obiettivo dello Zenit sarà quello di cercare di vincere più partite possibili sperando di non arrivare tra le ultime due. Sarà molto complicato e la lotta anche solo per l’ultimo spot ai Playoff sembra decisamente lontana.


Articolo a cura di Mattia Cola, Nicola Garzarella e Alberto Motta.

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Mattia Cola

Mattia Cola

Nato a Bolzano nel 1991, laureato in economia, montanaro e malato di sport in generale. La prima cotta è per il calcio, ma poco dopo scopre nel basket, il vero amore. Con l'ingresso in NBA dei primi classe 2000 ha capito di essere diventato vecchio sul serio."--

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