LA RINASCITA DEI MIAMI HEAT.
Record 2018/19: 39-43 (10th in Eastern Conference).
IN: Jimmy Butler (via Sign&Trade); Meyers Leonard (via Trade); Tyler Herro (via Draft); KZ Okpala (via Draft); Kendrick Nunn (Free Agent).
OUT: Ryan Anderson (tagliato); Yante Maten (tagliato); Josh Richardson (Trade); Dwyane Wade (ritiro); Hassan Whiteside (Trade).
Roster:
PG: Goran Dragic (S), Justise Winslow.
SG: Dion Waiters (S), Tyler Herro, Kendrick Nunn.
SF: Jimmy Butler (S), Derrick Jones Jr, Duncan Robinson.
PF: Kelly Olynyk (S), James Johnson, KZ Okpala
C: Bam Adebayo (S), Meyers Leonard, Udonis Haslem.
La passata stagione dei Miami Heat è stata contraddistinta dalla solita mediocrità che ha accompagnato la Franchigia negli ultimi due anni. Infatti, al netto di festeggiamenti e degli omaggi malinconici, il gioco espresso dalla squadra di Spoelstra non ha mostrato alcun tipo di miglioramento, né sotto il profilo della mentalità né sotto quello ben più concreto dei risultati. Gli Heat hanno quindi mancato i Playoffs per la seconda volta negli ultimi tre anni, ripetendo gli stessi errori che ne hanno caratterizzato le annate precedenti e rimanendo nella tanto temuta terra di nessuno che inghiotte tutte le squadre troppo forti per tankare e troppo sprovvedute per pensare di competere seriamente. Eppure, dopo una rivitalizzante off-season deliziata dalla firma di Jimmy Butler, il sole è tornato a splendere sulle bianche spiagge del South Florida.
COSA È CAMBIATO?
Jimmy Butler
In un’epoca cestistica dominata dallo Star-power e dal team-up delle stelle NBA, Jimmy Butler ha deciso di risalire la corrente diventando il leader indiscusso di una squadra disperatamente alla ricerca di un Alpha che mostri la via. Butler, celebre per la sua aggressività, intensità e cattiveria agonistica, troverà un sistema di gioco estremamente conforme al suo stile. Un gioco fatto di pallacanestro maschia e agonistica, dove ogni minuto in campo viene guadagnato con fatica.
La presenza dell’ex Marquette ha riportato entusiasmo in un ambiente spento e indispettito dalla mancanza di solide gerarchie e dall’ingombrante necessità di valorizzare role players stra-pagati, incapaci di ripetersi ad alti livelli. Miami non solo è riuscita a guadagnare uno scorer capace di creare dal palleggio, ma ha anche amalgamato un gruppo di tiratori e specialisti difensivi motivati a cogliere la loro occasione in una Conference mai così aperta.
Meyers Leonard e Tyler Herro
In quest’ottica, anche le firme di due tiratori come Meyers Leonard e Tyler Herro potrebbero rivelarsi estremamente utili alla causa. L’ex-Blazer è un giocatore fatto e finito, dotato di uno skillset notevole, che trova la sua massima esaltazione nel lavoro sporco a rimbalzo e nella corretta esecuzione dei blocchi, qualità che dovrebbero garantirgli subito minuti nelle rotazioni. In ogni caso, le percentuali al tiro saranno il barometro costante della sua stagione.
Per quanto riguarda Herro, le evidenti carenze muscolari potrebbero limitarlo pesantemente. Il giocatore non appare in grado di affrontare o sostenere alcuna marcatura NBA. Considerato che Spoelstra non ama affidarsi ai rookie, potremmo rimanere delusi dal suo impiego. Il condizionale, però, resta d’obbligo visto il grande entusiasmo attorno al giocatore, ritenuto addirittura incedibile nella trattativa per Westbrook.
KZ Okpala e Kendrick Nunn
Nota finale per i due prospetti Okpala e Nunn, tra i più classici degli esperimenti Heat. Il primo è il tipico prospetto che tanto piace a Riley: tanta difesa e poco attacco. L’intenzione è quella di renderlo un 3&D quantomeno presentabile a livello NBA. Il secondo, invece, è una combo-guard dotata di buon tiro e discreta abilità nel finire al ferro. Salvo circostanze straordinarie giustificate da infortuni, entrambi spenderanno la maggior parte dei propri minuti rispettivamente tra G-League e panchina.
LE POSSIBILI ROTAZIONI
Jimmy Butler, Kelly Olynyk, Bam Adebayo: questi sono i tre giocatori che sicuramente faranno parte del quintetto base dei Miami Heat 2019/2020. Per i ruoli i di PG e SG titolare è, invece, necessaria qualche considerazione. Da una parte, è impossibile negare che Winslow abbia giocato la sua miglior pallacanestro da creatore di gioco, curando l’arte del Pick&Roll e migliorando sensibilmente le letture a difesa schierata. Dall’altra, sembra difficile trovare un partner complementare al gioco di Winslow nel caso in cui dovesse partire titolare.
Stando alle dichiarazioni di Spoelstra, Winslow potrebbe essere schierato a capo della 2unit alternandosi con James Johnson nel ruolo di Point Forward. In ogni caso, il ritorno di Waiters (su cui gli Heat puntano molto più di quanto tengano a confessare) e la garanzia slovena, rendono la consacrazione di Winslow sempre più complicata.
Un aspetto chiave della questione lo giocherà il contratto di Goran Dragic. L’accordo con lo sloveno scade nel 2020 e questo sarà un ulteriore stimolo per il classe ’86 alla caccia del suo ultimo contratto oneroso; nonostante la disponibilità data, sarà difficile vederlo partire dalla panchina. Tuttavia non è da escludere l’ipotesi che Winslow e Dragic giochino contemporaneamente, con il secondo impegnato lontano dal pallone, con meno compiti offensivi e più movimento off-the-ball, come ai tempi di Phoenix.
Un altro punto di domanda riguarda il ruolo di guardia titolare. Dion Waiters dovrà dare risposte ai dubbi causati dalla sua caviglia, mentre Tyler Herro è tanto intrigante quanto inesperto in ambito NBA.
Sulla carta, la convivenza tra Dragic e Waiters in quintetto non dovrebbe causare particolari problemi, avendo già funzionato in passato. Con questo backcourt, inoltre, Winslow avrebbe nella second-unit due giocatori in grado di aprire bene il campo (Herro e Leonard), anche se questo potrebbe causare qualche problema in termini di shot-creation. Nessuno di questi giocatori è in grado di crearsi il proprio tiro dal palleggio.
Alla luce di questa analisi, il quintetto più bilanciato ed efficace potrebbe essere quello con Winslow titolare in coppia con Dragic e Waiters dalla panca. Questo per avere la giusta dose di playmaking, shot-creation e tiro da 3 sia nel quintetto base che nella second unit. Ma, si sa, non è possibile convincere Waiters.
Nella posizione di ala piccola, dietro Jimmy Butler, entreranno a ruota Derrick Jones Jr., che può contribuire con la sua intensità, e KZ Okpala, l’oggetto misterioso di questa rosa. I due lunghi titolari, invece, saranno Kelly Olynyk e Bam Adebayo. Nel corso della partita li sostituiranno James Johnson e Meyers Leonard. Loro quattro dovranno dimostrare di poter reggere l’impatto contro lunghi più quotati all’interno della lega e questo particolare sarà uno dei punti chiave della stagione.
Gli altri tre posti se li giocano Duncan Robinson, Kendrick Nunn, Kyle Alexander, Chris Silva e Daryl Macon.
COSA MIGLIORARE RISPETTO ALL’ANNO SCORSO
L’aspetto principale su cui i Miami Heat dovranno migliorare è la costanza. Lo scorso anno, nelle trenta partite tra dicembre e gennaio, la squadra di coach Spoelstra ha fatto vedere un buon basket caratterizzato dal tipico grit-and-grind di Miami che, unito a una fase offensiva sorprendentemente fluida ed efficace guidata da Winslow, ha portato a buoni risultati e ha acceso una speranza negli animi dei tifosi. Sfortunatamente, però, nelle restanti 50 partite, gli Heat hanno giocato in maniera approssimativa, confusionaria e distratta, perdendo numerose partite contro le peggiori squadre della lega e compromettendo l’accesso alla post-season.
Trovare e integrare un sistema di gioco che consenta di ottenere risultati costanti contro squadre di seconda fascia deve essere la priorità assoluta! L’arrivo di Jimmy Butler, oltre a facilitare questa transizione, dovrebbe consentire agli Heat di vincere qualche partita punto-a-punto in più; dall’addio di LeBron James, infatti, Miami non è mai riuscita a trovare un go-to-guy in grado di caricarsi la squadra sulle spalle nei momenti decisivi e condurla alla vittoria.
Lo scorso anno i risultati ottenuti in queste situazioni sono stati disastrosi. Miami ha giocato ben quarantacinque incontri considerabili clutch, ovvero partite in cui il distacco è di cinque o meno punti a cinque minuti dal termine: di queste, i ragazzi di Spoelstra ne hanno vinte ventuno (46.7%). In queste occasioni Wade & co. hanno tirato con il 66.4% ai liberi e col 21.2% da tre, piazzandosi in queste particolari statistiche al penultimo e all’ultimo posto.
La squadra, spesso, non è stata capace di gestire questi momenti affidandosi a tiri forzatissimi ed hero-ball. Grazie a Butler, gli Heat possono finalmente trovare una costante bocca da fuoco capace di creare dal palleggio e valorizzare situazioni di uno contro uno: tutti aspetti in cui sono mancati:
Da migliorare ci sono sicuramente la percentuale nel tiro da tre (34.9%, 10° peggior dato) e soprattutto quella ai liberi (69.5%, peggior dato nella lega). Da questo punto di vista, l’acquisizione di giocatori come Leonard ed il rookie Herro potrebbe aiutare.
Un altro aspetto chiave sarà l’apporto dei giovani, in particolare quello di Winslow e di Adebayo. Entrambi dovranno dimostrare di meritarsi il quintetto titolare.
Nelle passate stagioni, gli Heat hanno schierato un numero estremamente alto di quintetti diversi. Questo a causa dei molti infortuni e per la mancanza di una gerarchia definita dei ruoli, dovuta sostanzialmente a un roster povero di talento e assemblato male, con una sovrabbondanza di determinati tipi di giocatore (guardie ball-dominant) a discapito di altri (spot-up shooters affidabili e playmakers).
A tal proposito, le partenze di Wade e Whiteside (arrivato al capolinea dopo un lento declino prestazionale, passando da essere utile a risultare dannoso in pochissimo tempo), dovrebbero portare riscontri estremamente positivi in termini di pace, spaziature e minutaggio, con Spoelstra che potrà finalmente conferire ai suoi quintetti maggiore dinamismo e velocità di esecuzione, valorizzando un lungo atipico come Bam in grado di cambiare sui piccoli e correre in transizione.
BEST-CASE SCENARIO
Gli Heat se la giocano per il terzo posto nella Eastern Conference.
Dopo due annate passate tra Minneapolis e Philadelphia, Jimmy Butler tornerà ad essere un go-to guy in un roster NBA. Ricordiamo che il prodotto di Marquette, nonostante uno usage relativamente basso (26.6), è arrivato terzo nella lega come Win Shares (13.8) nell’annata 2016-17 grazie ad una serie di giocate di impatto in entrambe le fasi di gioco. Un esempio emblematico delle sue qualità da two-way player è rappresentato dal match contro gli Charlotte Hornets del novembre 2018. A venti secondi dalla fine del supplementare, ha stoppato Kemba Walker, autore di 60 punti, e alla sirena ha realizzato la tripla della vittoria con uno step-back dalla destra ad un elevato coefficiente di difficoltà.
In questo scenario, arriverebbe la sua quinta convocazione all’All-Star Game con la chance di entrare in quintetto NBA.
Successivamente, il progetto Winslow da playmaker decolla dando così una solida alternativa a Dragic. L’ex Duke ha mostrato un miglioramento nel tiro da dietro l’arco, raddoppiando le triple segnate ad incontro (da 0.7 a 1.5) ed ha consolidato le sue abilità da passatore. In questo ipotetico futuro Winslow viaggerebbe a cifre da 15/6/6 e sarebbe un’alternativa all’ex Bulls, Timberwolves e 76ers in attacco. Inoltre, comporrebbe un trio con Adebayo e Butler molto interessante in difesa.
Adebayo, invece, sarebbe uno dei candidati al MIP. Nella sua seconda stagione ha fatto intravedere miglioramenti in fase offensiva, in particolare nel palleggio e nel passaggio (Adebayo ha smazzato ben 3.3 assist nel mese di marzo).
Con questi presupposti, Miami la spunterebbe per il terzo posto ai danni di Boston, Indiana e Brooklyn e darebbe molto fastidio ad una tra Milwaukee e Philadelphia in un’eventuale semifinale di Conference.
WORST-CASE SCENARIO
Miami fuori dai playoff per la terza volta nelle ultime quattro stagioni.
Gli Heat vengono abbattuti dagli infortuni e continuano a subire a rimbalzo a causa dei pochi kg sotto le plance. Per quanto riguarda i problemi fisici, è doveroso partire dalla situazione di Butler. Il classe ’89 ha disputato più di settanta incontri in due occasioni nel corso dei suoi otto anni di carriera. In più, nelle ultime due annate è stato tormentato dalla schiena e dal menisco destro, operato nel febbraio 2018. Waiters, inoltre, sta ultimando il processo di recupero dai suoi problemi alla caviglia, Dragic ha avuto un problema al ginocchio che lo ha costretto a due mesi di stop a cavallo tra il 2018 e 2019, Olynyk è arrivato al training camp con un trauma ad un ginocchio dolorante dagli impegni pre-mondiale con il Canada ed anche Jones Jr., Johnson e Winslow hanno avuto fastidi di entità considerevole nella scorsa annata.
L’altra preoccupazione a Miami sarebbe l’insufficiente quantità di muscoli nel reparto lunghi. Sebbene Hassan Whiteside abbia dimostrato più volte di essere immaturo, incostante e svogliato, rimane uno dei rim-protector più incisivi nella lega più spettacolare del mondo. Meyers Leonard, invece, sarebbe utile alla causa ma non possiede le caratteristiche fisiche del centro ora in forza ai Portland Trail-Blazers. Dunque, a meno di un exploit di Adebayo, Miami soffrirebbe tantissimo i frontcourt avversari sotto canestro.
Dunque, in questo scenario, gli Heat pieni di infortuni scivolerebbero anche dietro Toronto, Detroit ed Orlando e ciò significherebbe un amarissimo nono posto.
Articolo a cura di Davide Possagno e Giampaolo Toselli.