Le Certezze
Boston Celtics
Tra le grandi favorite per il prossimo anno ci sono sicuramente i Boston Celtics. I Playoff appena conclusi hanno dato molte certezze in più alla squadra di Brad Stevens. Essersi giocati l’accesso alle Finali, portando la serie con i Cavs a Gara 7, pur non avendo a disposizione due giocatori come Irving e Hayward mostra tutta la bontà del progetto tecnico guidato da Stevens e Ainge. La crescita di Brown e l’esplosione di Tatum rendono i Celtics la squadra da battere nella Estern Conference. In più, hanno anche la possibilità di scambiare alcuni dei loro giovani gioiellini per giocarsi il tutto per tutto e prendere tramite sign&trade uno dei grandi nomi di quest’estate, Leonard su tutti. Poche squadre infatti vantano la quantità di assets nelle mani di Ainge, che potrà decidere anche di non fare nulla e giocarsela con questo core. I due grattacapi più grossi sono i rinnovi di Smart e Rozier, due degli uomini chiave di questi Playoff. Smart rappresenta l’anima in campo di questi Celtics, ma la sua inadeguatezza offensiva rende molto difficile dargli un contratto tra i 12 e i 15 milioni all’anno. Rozier è più completo, e le sue quotazioni sono lievitate dopo i Playoff giocati da vera stella. Il dubbio che possa giocare per 4 anni allo stesso livello degli ultimi due o tre mesi è altissimo. Se c’è qualcuno che può gestire questa situazione è Ainge, che in passato ha dimostrato di non guardare in faccia a nessuno quando si tratta di ceder giocatori importanti per il bene della squadra. La prossima stagione l’obbiettivo sarà raggiungere le Finals, che mancano a Beantown dal 2010.
Houston Rockets
Gli Houston Rockets sono la miglior squadra Nba nella Lega di Golden State. Nessuno negli ultimi quattro anni ha dato la sensazione di poter essere più forti degli Warriors, nemmeno i Cavs del titolo del 2016. Il Moreyball è il sistema migliore messo nelle mani di D’Antoni e Harden, e con un Cp3 in più sono arrivati a un passo delle Finali. Il rinnovo di Capela sarà necessario visto che la sua importanza per Houston è seconda solo a quella dei due giocatori sopracitati. Il fatto che in estate possa arrivare uno tra LeBron o George, anche se le eventuali sign&trade sono molto complicate e prevedono il contrattone di Anderson, la dice lunga su quanto Morey si stia giocando il tutto per tutto con questo gruppo. Un altro rinnovo importante sarà quello di Ariza, che secondo le indiscrezioni d’oltreoceano vorrebbe un contratto da 50-60 milioni. In ogni caso, questo gruppo resta un esperimento di basket tra i più affascinanti grazie a questo stile fatto di triple e isolamenti. Una squadra che molto probabilmente verrà ricordata anche se non dovesse mai riuscire a battere gli avversari della Baia.
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Ovviamente uno stile basato su un massiccio uso del tiro da tre è rischioso quando la palla non ne vuole sapere di entrare
Golden State Warriors
Se un anno fa vi avessero detto che Golden State avrebbe vinto un’altra volta il titolo nessuno si sarebbe stupito. E in effetti gli Warriors sono la miglior squadra in circolazione, e con ogni probabilità anche la migliore di ogni epoca. Mai come quest’anno però aveva faticato così tanto per arrivare alle Finals, vinte con una superiorità imbarazzante. Merito sicuramente di Houston, ma anche della poca qualità nella panchina a disposizione di coach Kerr. Con l’infortunio di Iguodala infatti l’efficacia della panchina si è ridotta a Livingston e a qualche comparsata di Nick Young (che nel frattempo ha già cambiato il soprannome in Swag Champ). Poca cosa rispetto alle panchine di due o tre stagioni fa, quasi come se la dirigenza (anche per questioni salariali) avesse pensato che il quintetto base potesse bastare per tornare a vincere.
— Bleacher Report NBA (@BR_NBA) June 10, 2018
Un altro punto interrogativo per le estati a venire è rappresentato dai rinnovi di Green e Thompson, due giocatori fondamentali per questa squadra. Entrambi riceveranno offerte al massimo salariale da ogni franchigia con la possibilità di farlo, e Golden State non può pareggiare tutte le offerte senza compromettere il salary cap. Green ha già fatto sapere che vuole firmare un super max, mentre Thompson non ha ancora fatto sapere nulla. Alcune speculazioni di mercato, non troppo fondate a dire il vero, riportavano di un potenziale scambio di Green e Thompson in cambio di Anthony Davis; ma si tratta di puro FantaNba senza alcuna base. Ma la preoccupazione per la situazione salari in casa Warriors c’è, e potrebbe portare ad alcune decisioni inaspettate. Dopotutto, è per questo che è nato il salary cap.