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The Chat #3 – Cosa ne sarà di questi Houston Rockets

La Redazione by La Redazione
6 Settembre, 2019
Reading Time: 8 mins read
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“Chi siamo?”, “da dove veniamo?, “dove andiamo?” e “riusciranno i Rockets ad arrivare alle Finals Nba eliminando i Golden State Warriors?” sono le grandi domande della storia dell’umanità. Abbiamo provato a rispondere a quella più difficile, tra l’altro lanciando anche l’hasthtag ufficiale per la stagione. Quindi, caro Fertitta, ora che ti sei appena insediato starai certamente cercando dei bravi Social Media Manager: assumici.

Claudio Pellecchia: Io la porrei più così, in maniera decisamente più cauta: D’Antoni quanto profondamente ha cambiato i Rockets? Quante possibilità hanno di giocarsela sul serio per gli obiettivi che contano? E, soprattutto, rischiano di “finire” (mille e una virgolette) come i Suns 2004/2007?

Cosimo Sarti: Quei Suns sono stati a una squalifica, discutibile, dalle WCF eh…

Davide Durante: Questi Rockets, almeno per ora, sono molto più solidi di quei Suns. Se non arrivano alle Finals è perché Golden State al momento sembra invincibile, non per demeriti loro.

CP: Non sono mai stato un fan della pallacanestro di D’Antoni. Mi è sempre sembrata una meravigliosa utopia piuttosto che un sistema che, alla lunga, ti portasse a vincere. A sto giro mi sembra voglia battere i Warriors al loro stesso gioco. Auguri…

Roberto Fois: Le due squadre hanno pochi punti in comune paradossalmente a parte il Baffo seduto in panchina. Entrambe dipendono (dipendevano) da due All Stars ed entrambe sembrano (sembravano) essere un’anomalia o comunque un’esagerazione del sistema corrente in NBA. Houston tira solo da tre o shiaccia in transizione, mentre i Suns sono stati i primi a giocate a certi livelli con la small ball (eccezione fatta forse per la Dallas di Don Nelson). Per il resto Houston è più solida difensivamente ma forse ha meno talento complessivo, quella Phoenix aveva Marion, Nash, Stoudemire, Joe Johnson, Tim Thomas, Q Rich. al top, Barbosa sesto uomo e aveva il vantaggio di giocare in un’epoca diversa. Ora vuoi o non vuoi quasi tutti giocano con 4 piccoli e gli accoppiamenti difensivi son più “facili”. Houston può andare alle Finals se:

  • CP3 e Harden trovano la chimica perfetta;
  • I difensori in squadra si scoprono tiratori decenti;
  • Gordon rimane sano;

CP: In una serie al meglio delle sette, eliminare i Warriors giocando al loro gioco e al loro ritmo è impossibile…

Alessandro Ravasio: Secondo me, oltre a essere d’accordo con l’analisi di Rob, Houston non può battere Golden State semplicemente perché non puoi batterli al loro gioco. Quelli della Baia sono i migliori a farlo e lo fanno insieme da due o tre stagioni almeno. Houston, così come è ora, quando arriverà maggio avrà solo una stagione in cui questo core ha giocato insieme, e non sai se ai playoff il Barba e CP3 saliranno sufficientemente di livello. Negli anni entrambi hanno collezionato alcune eliminazioni stupide (CP3 contro OKC quando perse due palloni nel finale di gara 5 e l’intera serie con Houston sul 3-1; il Barba l’anno scorso non è che ha brillato più di tanto rispetto agli anni precedenti). In più, Golden State ha un gioco più vario, se non hanno una buona sera al tiro sanno come rimediare. Houston se ha una giornata no è finita. E ai playoff non puoi permetterti una giornata no.

DD: Per quanto sia solo una partita, mettendo tutti gli asterischi necessari, Boston ha dimostrato che è possibile batterli senza fare il loro gioco. Il duo CP3-Harden ti dà la possibilità di alternare due ritmi offensivi diversi, che potrebbe essere la formula giusta per affrontarli in una serie. Ma forse pure questa è un’utopia…

CP: Senza contare che, poi, quei Suns come dice Rob avevano uno Stoudemire ai massimi storici che ti consentiva di variare i set offensivi. Quest’anno il lungo di riferimento chi è? Capela? Per carità va benissimo per loro ma non so quanto gli affiderei dei possessi importanti in una serie…

AR: Chiariamoci: avere il Barba e CP3 è una cosa fantastica, e senza i GSW in circolazione sarebbero i principali candidati al titolo. Però non sono convinto che loro possano farcela. Come non sono convinto di nessuno del resto…

CS: Phoenix e Houston non fanno (facevano) assolutamente lo stesso gioco. Houston è la squadra di Morey, D’Antoni ha solo alzato il ritmo.

RF: Quei Suns erano paradossalmente più tiratori che difensori e forse per questo non hanno vinto ed erano costretti a giocare con due buchi difensivi come Stat e Nash. Questi Rockets a parte il Barba che è un “non difensore” più per volontà che per altro, hanno Anderson che sarebbe comunque facilmente panchinabile. Diciamo che un quintetto con CP3, Gordon/Tucker, Harden, Ariza, Capela, può reggere l’urto difensivamente e provare a giocarsela in attacco anche abbassando il ritmo.

CP: Ma se abbassano il ritmo non sono più i Rockets e quindi perdono uguale…

Pietro Caddeo: Io vedo delle interessanti collaborazioni difensive su KD con CP3 (come quando Doc ebbe quella buona intuizione durante le semifinali di Conference del 2014) in single coverage e un lungo in aiuto, ma ho poche partite con CP3 & il Barba per capire già quanto possano insidiare GS. Qual è secondo voi il matchup più favorevole che hanno al momento i Rockets per poter almeno vincere 2-3 gare? Dove e quanto si sono migliorati rispetto alla disfatta contro gli Spurs dello scorso anno?

DD: Hanno il giocatore con il miglior “mid range game” della lega. Pop più di una volta gli ha concesso il mid range in quella serie e nessuno è in grado di sfruttarlo come CP3.

RF: Hanno una panchina più lunga, forse più preparata a certi climi e sicuramente più esperta. Però hai scelto giocatori con dei caratteristiche e limiti molto marcati e questo non so se ai PO sia un vantaggio. Mbah a Moute e Tucker, ad esempio, sono difensori di livello ma rischi di giocare in 4 in attacco, Nenè e Anderson sono gli agnellini che sanguinano difronte ai leoni della baia. Insomma c’è da lavorare…

Giuseppe Bruschi: Di base hanno messo dentro alla squadra del talento (CP3) e ora che sta bene, troveranno il modo di farlo funzionare. Avevi una squadra che gioca in un modo “hardecentrica”: adesso hai creato l’alternativa e devi costruire una seconda squadra che giochi un attacco diverso. Forse questa è l’idea. Non che Paul non sappia fare dal punto di vista del playmaking quello che fa Harden, ma Harden e Paul bisogna farli funzionare.

CP: C’è troppo da lavorare e in troppo poco tempo Rob. Le distanze sono incolmabili nel breve periodo.

RF: No ma io sono d’accordo. Per certi versi è più probabili che alle finali di Conference ci arrivino gli Spurs…

CS: Non può vincere Houston, l’unico vantaggio che ha è Harden che dovrebbe vincere il matchup con Thompson. Al di là del modo di giocare, alla fine decidono i matchup: Houston ne vince uno (di poco) mentre Durant e Curry pasteggiano su chiunque.

RF: Ma sta storia dei matchup mi convince il giusto, nel senso che messa così neanche Boston ha chance…

CS: Appunto. Non puoi avere i giocatori più scarsi e vincere, a meno di casi eccezionali. E GS non mi sembra né in fase calante né con discordie interne.

RF: No ovvio, però è anche un fatto di sistema e di culo volendo…

CS: GS il sistema ce l’ha eccome…

RF: Si ma io io sto dicendo che non è solo questione di Harden vs Curry o CP3 vs KD. Che GS sia la strafavorita è palese, però vediamo come arriva Houston e anche il seed. Perchè tra OKC, SA, Portland e Memphis o anche NOLA di acqua infortuni e scazzate tra compagni ce ne passa…

CS: Ah no ma se non hai matchup a favore come lo crei il vantaggio? Cioè se tu metti Jerian Grant e Justin Holiday al posto di Curry e KD le perdi tutte uguale eh…

RF: E ok però comunque Houston i giocatori li ha, è più una questione di chimica e progressi e sviluppo del gioco. Se GS becca la serie dove Tucker ha 25 anni e non 37 o Anderson improvvisamente sa difendere o Mbah a Moute tira col 37% da tre punti e poi ne riparliamo. I PO so anche questione di partite singole o momento magico della carriera. Sono tanti “se”, però se li sommi alle certezze o quasi, puoi far diventare Houston pericolossisima. Anche GS ha dei “se”, per questo dico che ad oggi Houston è seconda solo a SA come contender e forse sopra ad OKC.

CP: Sono troppi “se”. Ma anche fossero pochi non cambierebbe nulla. Non si parla di “se” ma di qualcosa di molto più oggettivo. E, oggettivamente, non esistono modi in cui HOU possa tirar fuori GS in una serie al meglio delle sette. A meno di allineamenti astrali stile Leicester.

RF: Si ma sono il primo a dirlo, però non arriverei a farne una questione solo di matchup. Ad ovest, poi, arrivare terzo o quarto ti cambia la vita. Beccare SA od OKC alle semifinali piuttosto che Denver o Portland o Minnie è tutta un’ altra storia…

CS: Ma Rob lo sai anche tu dai, vince chi ha i giocatori migliori a meno di fattori esterni e imponderabili di cui puoi capire l’impatto solo quando si verificano…

RF: Si lo so ma è la mia personale utopia d’antoniana: far vincere il titolo ad una squadra con non più di due All Star nel roster…

Andrea Martinenghi: Houston riesce a battere GS, oltre ai mille “se” già detti, solo se riesce ad adattarsi a GS e non giocare “come sa fare”. Ossia non giocare a pace elevato e a chi ne fa di più, è un gioco che nessuno può reggere, e si è visto nelle Finals appena passate (al di là di una Cleveland non in forma): se giochi a chi ne fa di più hai già perso in partenza. Ma sono comunque troppi “se”, legati ad una squadra che ha appena fatto una scommessa puntando su CP3 + Harden, contro una corazzata il cui unico dubbio negli anni è stato se Durant si sarebbe adattato al sistema di GS (cosa che ha fatto) e che, al netto di questo, non ha praticamente difetti. Ed ennesimo “se”: un conto è la gara di RS, un conto è una serie di PO, dove fino ad ora Harden non è mai riuscito a rimanere determinante. Sono dati oggettivi, la passata stagione è stato tra i peggiori come produzione nel clutch time in termini di punti e punti generati, trend che non è cambiato ai PO. Purtroppo aggiungerei, visto che sono un fag di Harden…

CS: Se KD fosse altrove sarebbe tutto più equilibrato. Avresti Curry-Thompson / CP3-Harden / Russ-KD / Leonard-Aldrige…

AM: Ah ma KD è un figlio della m…a che ha scelto la via più facile per vincere…

CS: Sta ben lì il problema…

CP: L’ultimo GS-HOU senza KD ma con Harden finì però maluccio mi pare. Non si può dire “se KD non fosse lì” e poi lasciare CP3 ai Rockets…

CS: Ma infatti perchè GS sarebbe comunque devastante senza KD, con KD è ingiocabile.

CP: Ok ma ora tocca al “se” più grosso: alla luce di tutto questo un ipotetico viaggio alle WCF e relativa sconfitta, il giudizio sui Rockets 2017/2018 quale sarebbe? IMHO una squadra che ha fatto quello che doveva fare, arrendendosi solo di fronte all’inevitabile.

AR: Massimo risultato possibile. Hai dimostrato di essere la seconda squadra a ovest al primo anno.
Ma soprattutto sei la prima a portare CP3 alle WCF, che è anche più di vincere il titolo. Hai battuto almeno una tra SAS e/o OKC più una squadra in rampa di lancio come Minnie o Denver.

DD: Ma voi vi fidate così tanto di OKC?

AR: No, ma vanno comunque affrontati ai PO.

CP: Io sinceramente no, ma è un argomento che merita una chat a parte…

RF: Se ciarrivano (ci arrivano, maledetto T9. Cla ci pensi tu?)

CS: No no, deve restare attaccato ed essere la battuta conclusiva oltre che l’hashtag ufficiale della loro stagione…

RF: In effetti #ciarrivano rappresenta bene questi Rockets…

CP: E che #ciarrivano sia…

 

Tags: Chris Paulgolden state warriorsHouston RocketsJames HardenKevin DurantKlay ThompsonplayoffSteph CurryWestern Conference Finals
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