Toronto Raptors contro Milwaukee Bucks è una serie enigmatica e intrigante, seppur non navighi nel mainstream di questo inizio dei Playoffs 2017 che ruota attorno alla capacità di Kidd e dei suoi giocatori nel mettere in campo una difesa efficace: Toronto, testa di serie numero 3 e quindi una delle più accreditate a spodestare i Cavs dal trono della Conference, è rimasta ingarbugliata nella rete difensiva dei cervi e nelle proprie lacune offensive.
Nonostante DeRozan & Co. abbiano tirato con il 36% dal campo, 21% da 3, 72% dalla linea della carità e concesso 17 punti in contropiede, soffermarsi sulle statistiche risulterebbe superficiale e darebbe poco credito al coach dei Bucks.
Infatti, difensivamente, Milwaukee ha sfruttato al massimo sia le proprie qualità fisiche che l’incapacità dei Raptors di trovare un giocatore pericoloso oltre a DeRozan (18 punti nel solo primo tempo ma con un complessivo 33% dal campo) e Ibaka. Kyle Lowry ad esempio ha continuato il suo trend negativo nei Playoffs: seppur a sua discolpa vada detto che il giocatore è appena rientrato da poco da un infortunio, ha sparato a salve con soli 4 punti, 6 assist, 18% dal campo e -22 di Plus /Minus in gara 1. Certe prestazioni da un All-Star del suo livello non sono ammesse.
Per i Bucks invece The Greek Freak (28 Punti, 8 rimbalzi col 72,2% dal campo), Brogdon (16 punti con +17 di Plus/Minus) e l’insolito dominatore dell’ area Monroe (14 punti e 15 rimbalzi) che con il suo essere old style ha messo in difficoltà un più atletico ed istintivo Ibaka.
Gara 1 però è stata finora il masterpiece di Jason Kidd, che con i suoi show difensivi e raddoppi è andato bloccare definitivamente un attacco fin troppo aritmico.
“We didn’t play with any pace, any rhythm, any movement. Have to give them credit. They did a good job defensively”. Anche coach Casey ha dovuto alzare bandiera bianca, dando il giusto merito ai Bucks.
Difensivamente i canadesi hanno sofferto i mismatch creati dalle doti fisiche di Antetokounmpo e quelli generati da situazioni di pick n’ roll che coinvolgessero gli esterni, molto spesso Middleton con Dellavedova.
In quest’azione possiamo notare, oltre ad un atteggiamento difensivo piuttosto passivo dei Raptors, quanto le doti fisiche naturali del greco, unite poi al suo lavoro tecnico, abbiano aiutato a portare a casa i due punti. Nonostante Tucker sia un ottimo specialista difensivo, nulla ha potuto contro un avversario più grosso, più pesante e lungo.
Uno dei tanti pick n’ roll tra il playmaker ed l’ala piccola che i Bucks hanno utilizzato per scardinare con pazienza la difesa dei Raptors, rea forse di aver usato con troppa superficialità i cambi difensivi. Risultato: Middleton realizza due punti (per lui 10 punti, con un +22 di Plus/Minus).
SHOW E RADDOPPI
La chiave della vittoria va trovata nella fase difensiva degli uomini di Kidd: raddoppi sul portatore di palla e show difensivi.
Nonostante il canestro a suon di sirena di Lowry, possiamo notare tutta l’abilità difensiva dei Bucks in quest’azione: Maker che raddoppia il playmaker avversario spingendolo verso la linea di fondo, Giannis che esce in aiuto su Ibaka, Brogdon che fa lo stesso occupando la linea di penetrazione dell’ex Thunder, Middleton che dopo aver occupato l’area riesce ad uscire su Lowry ed infine ancora Maker che con una finta d’aiuto riesce a far perdere un attimo di gioco al playmaker canadese e nello stesso tempo coprire un eventuale passaggio a Carroll.
Facile? Esempio perfetto di come, in questo meraviglioso sport, tecnica difensiva, tattica e doti fisiche dei giocatori riescano a unirsi in una quasi perfetta sinergia.
Qui DeRozan riceve il consegnato con 14 secondi sul cronometro e nulla è realmente accaduto nell’attacco dei Raptors. Lo show di Monroe (sì, proprio lui) costringe l’All Star allo scarico su Joseph, che poi diligentemente riconsegnerà la palla al californiano. Ora ci sono 7 secondi sul cronometro e come avete potuto notare sia Tucker che Patterson non sono stati coinvolti nell’azione, ma anzi sono fermi in basso a destra.
Il seguente pick ‘n pop poco convinto con Valanciunas, oltre a far perdere tempo altro all’attacco (4.6 secondi rimasti), porta Monroe sulla linea di penetrazione di DeRozan, che è costretto quindi a dover a tirar da tre davanti alle braccia lunghe e protese di Snell. Risultato: ferro e rimbalzo di Monroe.
Qui abbiamo una carrellata di situazioni dove la mancanza di flow offensivo, mixato con il piano difensivo dei Bucks, ha costretto gli uomini di Casey a brutti tiri e palle perse.
Come avete potuto notare, i Bucks hanno sfruttato l’incapacità di Toronto di creare tiri in ritmo e di riuscire a trovare alternative valide ai soliti noti. Ovviamente nulla di irreparabile considerando che Lowry probabilmente non segnerà solo 4 punti anche in Gara 2 e che Patterson potrebbe regalare qualche certezza in più, ma siamo proprio sicuri che Toronto possa trovare soluzioni in breve tempo per quelli che sembrano problemi ormai già radicati e noti a tutti da tempo?
Gara 2 ci potrà dare qualche risposta e certezza in più.