Giuseppe: Da dove iniziamo? c’è tanta carne al fuoco soprattutto per il mercato che ha profondamente modificato il roster (un tifoso Knicks direbbe grazie a Dio).
Matteo: Ahahah, un tifoso Knicks partirebbe da un pochino prima, ovvero dalla scelta dell’allenatore. Sembrava dovesse essere Rambis, ad un certo punto si è inserito Blatt, poi colpo di scena alla Phil Jackson ed ecco Hornacek. Una scelta che ha stupito soprattutto i media newyorkesi, che hanno passato settimane a rincorrere Phil Jackson (accusandolo mentre era in vacanza nel Montana di non essere interessato alla scelta ma di pensare solo alle ferie) e poi rimasta spiazzata da un nome che piace ai tifosi e che al momento non è criticabile. Al contrario dei vari D’Antoni, Fisher & co. che erano stati messi in croce sin dal principio.
Giuseppe: Probabilmente se avesse scelto Blatt, non sarebbe stato comunque criticabile, ma Hornaceck è un allenatore di pallacanestro, al contrario dei primi due che erano marionette di Phil con nemmeno tutta quella personalità per dare quel valore aggiuntivo. Poi mi spiace per il povero Fisher che è finito lì quasi per caso, mentre Rambis è solo un coach scarso.
Matteo: Verissimo, ma il pericolo c’era. Jackson si è convinto a liberarsi da allenatori strettamente legati al triangolo e sta cambiando la sua visione di pallacanestro. Sta riconoscendo che quanto fatto da Spurs e Warriors negli ultimi anni è una evoluzione del gioco. Per uno che ha fondato 30 anni di carriera su una singola filosofia è un passo incredibile. Forse la prima scelta era Walton, ma come con Kerr quando la California chiama devi rispondere. In ogni caso Hornacek ha un’idea interessante di pallacanestro, molto veloce, fatta di transizione e pick n’ roll, con giocatori di talento a Phoenix ha fatto molto bene.
Giuseppe: In Arizona piace quel tipo di gioco. Devo dirtelo, non mi spiace affatto il quintetto ma faccio una fatica a digerire la panchina. Credo che il problema grosso di questa stagione dei Knicks sarà la profondità.
Matteo: Quello è uno dei grossi limiti di questa squadra, ci portiamo dietro ancora parecchia spazzatura dalla vecchia gestione. Intanto, finalmente finiamo di scontare la pena di Bargnani e torniamo in possesso di tutte le nostre prime scelte. Quest’anno avremmo potuto scegliere alla 7 e invece niente. La panchina di questa squadra è indubbiamente corta. A parte Jennings gli altri nomi sono tutti da scoprire. Hernangomez sembra buono in attacco, ma dietro deve capire che non è più in Europa e non si gioca più a zona. Su situazioni di pick n’ roll lo stanno saltando come un birillo. Il 749esimo((terzo)) fratello Plumlee sembra buono. Contro Lopez ha difeso bene e Hornacek ne sta facendo il vice Noah, solo un problema: 4 falli in 4 minuti in una partita di pre-season… Altri nomi della panchina sono Kuzminskas e Randle. Il primo onestamente ha giocato solo garbage nel quarto quarto. Randle invece ha giocato alla grande, ma capire quanto spazio riuscirà a trovare al momento non è dato a sapere… Seconda o terza unit in ogni caso.
Giuseppe: Ti sei dimenticato di Kyle O’Quinn che credo avrà più minuti del buon Hernan”Crespo”gomez – Scusate, riminiscenze calcistiche – e Justin Holiday, scelto appunto per le braccia infinite e per l’assorbimento della medicina Kerr. Gli altri che hai ben introdotti sono tutti da vedere. Ti vedo che stai evitando l’argomento quintetto perché ci sono tante contraddizioni.
Matteo: Sì, il quintetto è un lancio di moneta. Mi piace l’arrivo di Rose perché prende il posto di Calderon ed ha un contratto di un anno. Insomma zero rischi, se dovesse far bene lo rifirmi, dovesse invece far male tanti saluti e vai pesantemente sulla free agency dell’anno prossimo che è piena di buoni nomi in PG((point guard)). Mi piace meno Noah invece. La sua firma per 4 anni significa che gioca lui oppure lui. Guardando l’andamento della NBA negli ultimi anni mi avrebbe affascinato di più vedere Porzingis da 5 e Melo 4. Una roba molto Golden State che sarebbe stata affascinante visto lo sviluppo del lettone. Se stanno bene questa squadra può essere da Playoffs ma primo turno, razionalmente non credo oltre anche perchè al momento la speranza di averli tutti sani è già andata a farsi benedire. Noah è già infortunato e Rose è alle prese con il processo e lui non è Kobe((riferito all’anno in cui Bryant si presentava a processo per l’accusa di stupro e cinque ore dopo giocava, anche in trasferta, con medie molto alte))
Giuseppe: Probabilmente Kobe provava il jab-step mentre veniva interrogato, altra etica e forza mentale, ma Rose rimane un play con un’ottima comprensione del gioco che sicuramente servirà a mettere ordine nella caoticità dei Knicks. Poi chiamala caoticità, era tutto molto semplice. Passaggio, tiro in faccia all’uomo. Sì, mi riferisco a Melo.
Matteo: Da quello che ho visto finora il pericolo di questa squadra è uno, ovvero rinunciare a costruire per contare sulle penetrazioni di Rose e gli ISO((isolamenti)) di Melo. Se l’andazzo diventa questo, si finisce dietro anche ai Magic. La capacità di Hornacek dovrà essere quella di sfruttare questi talenti e non rifugiarsi dietro di loro se la palla fatica a girare. In ogni caso Melo è molto cambiato negli ultimi 2 anni. In difesa raddoppia e partecipa e in attacco si sta ritagliando un ruolo sempre più di facilitatore. Poi, certo, in alcune situazioni tende ancora a mettere palla a terra lui vs. il mondo, ma quella non gliela toglierai mai.
Giuseppe: A proposito di tendenze e a proposito di Kobe, in alcune cose mi ricorda tanto il Mamba, perché quando viene criticato per certi aspetti del gioco (il classico ball hog((mangiapalloni))) nelle 3-4 partite dopo pianta 10 assist, la squadra gira una meraviglia e poi torna a essere Melo. Il toro che balla nel negozio di cristalli. Mi spiace non dare spazio a Courtney Lee e Noah, ma il vero uomo franchigia sarà il lettone ((Porzingis)).
Matteo: Beh lui è Dio ? Insieme a Towns è stato il migliore della classe rookie lo scorso anno. In questa stagione sta provando a migliorare il tiro dalla distanza, soprattutto perché Hornacek prevede un gioco con i 4 fuori e nessun tiro dalla media. Noah quindi avrà il compito di favorire i pick n’ roll, mentre Lee è un difensore preso proprio per difendere. Porzee, Melo e Rose sono quelli chiamati a fare la differenza, poi la capacità di KP((Kristaps Porzingis)) di saper fare la differenza così tanto già adesso è pazzesca. Era da moltissimi anni che i Knicks non draftavano un giocatore come si deve.
Giuseppe: Un giocatore come Porzi non lo trovi facilmente, soprattutto perchè riesce ad abbinare la possibilità di aprire il campo ed una forza a rimbalzo che non ti aspetti da quella specie di stickman.
Matteo: Verissimo, anche il senso della posizione che riesce a prendere sotto canestro è incredibile. Basti ricordare alcuni poster dello scorso anno contro gente grossa il doppio di lui.
Giuseppe: Bhe abbiamo parlato di quasi tutto, anche un po’ del gioco, quali sono le possibilità in questa East, piano piano in rinforzamento?
Matteo: Come dicevo prima, se si arrivasse al primo turno di Playoffs sarei soddisfatto.
Giuseppe: Io credo che i Knicks abbiano la giusta esperienza per arrivare facilmente ai Playoffs. Poi, in base a dove si arriva, si può provare ad andare oltre. In ogni caso bisogna cambiare le abitudini e cercare di dare una rotazione funzionale che comprenda pochi giocatori. E’ brutto da dire, ma altrimenti non si tira avanti.
Matteo: Verissimo, poi siamo a NY, dove un battito d’ali si trasforma velocemente in un uragano, sarà importante partire bene per dare fiato all’ambiente. I media newyorkesi sono col bazooka puntato.
Giuseppe: Anzi voglio chiudere con un’altra cosa: ma è vero che Rose è stato stuprato? ???
Matteo: Rose è un chierichetto fedele.