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Preview 2016/2017: Miami Heat

Sebastián Matías Camponovo by Sebastián Matías Camponovo
6 Settembre, 2019
Reading Time: 5 mins read
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Nel corso dei prossimi giorni andremo ad analizzare la prossima stagione delle varie franchigie NBA tramite alcune conversazioni informali interne alla redazione. Oggi tocca ai Miami Heat.

Sebastián: Gli Heat sono ormai entrati ufficialmente nel primo anno dell’era DD ((Dopo Dwyane)) e lo fanno con un roster tutto sommato competitivo.
Senza Wade la palla ed i ritmi saranno completamente nelle mani di Dragic ed è ormai evidente come le prestazioni dello sloveno tendano a migliorare una volta che gli si sono affidate le chiavi del gioco. Whiteside probabilmente sarà quello dell’anno scorso, i margini di miglioramento ci sono ma credo siano legati più alla comprensione del gioco che non a veri e propri sviluppi tecnici. Per Winslow e Richardson solo tanto amore e se il primo riuscisse a mettere su un tiro presentabile potremmo aver trovato il nostro go-to-guy per il futuro. Il contratto di Tyler Johnson non è male, il giocatore è talentuoso ma non ha una storia positiva per quanto riguarda la salute e non ha mai giocato più di 1000 minuti in una stagione in NBA. L’unico “buco” è pesante e nel ruolo di quattro ma purtroppo sappiamo tutti cosa è successo a Bosh. McRoberts si appresta ad iniziare la terza stagione dall’ultima in cui è sembrato un buon giocatore NBA ma potrebbe rivelarsi una “sorpresa” se dovesse riuscire a rimanere sano.

Edoardo: Forte di un roster giovane, atletico e versatile, Spoelstra cercherà di disegnare un sistema di gioco che possa esaltare le qualità dei suoi uomini nel tentativo di recuperare qualche scommessa, Derrick Williams su tutti. L’ ex-Knicks dal suo sbarco in NBA non ha mai trovato un’organizzazione in grado di trasmettergli serenità né un allenatore che credesse veramente in lui come potrebbe succedere quest’anno. Come detto in precedenza, il grande punto di domanda grava sullo spot di power forward dove uscito Bosh, sono in quattro a lottare per un posto : Babbit, James Johnson, McRoberts e Derrick Williams appunto.
In South Florida si vuole correre in campo aperto esaltando il binomio perfetto del run & spacing, motivo per cui serve a tutti i costi un quattro capace di allargare il campo per le penetrazioni degli esterni, ecco perché in quest’ottica la soluzione migliore appare proprio Luke Babbit che nel corso delle passate stagioni ha più volte flirtato con il 40% dall’arco. I dubbi principali sono relativi alla fase difensiva del giocatore la quale sarebbe indubbiamente più curata con in campo James Johnson, specialista difensivo in grado di marcare senza troppi problemi ali piccole e grandi. In realtà, ci sarebbe anche la pista McRoberts che nell’annata di Charlotte ha mostrato di potersi adattare perfettamente al ruolo di stretch four ma la mancanza totale di garanzie fisiche fanno pendere l’ago della bilancia in favore dell’ex Pelicans. Da non escludere quindi Babbit titolare con Williams pronto a subentrare per portare energia e atletismo con JJ a fare il backup di Winslow nel ruolo di SF.

Partendo con un quintetto formato da Dragic, JRich, Winslow, Babbitt e Whiteside l’idea è andare con quattro esterni e un lungo che attiri le attenzioni dei difensori per liberare i tiratori amici, qualcosa di simile ai Magic del 2009 per intenderci. Da non sottovalutare inoltre l’impatto di Waiters al quale sembrerebbe calzare a pennello il ruolo di sesto uomo dalla panchina. Per quanto accentratore, una second unit formata da lui e Tyler Johnson in back-court appare tremendamente energica e intrigante per un perfetto mix di scoring & atletismo che potrebbe rivelarsi molto utile in una eventuale corsa ai Playoffs. Da non dimenticare inoltre che prima dell’operazione alla spalla Tyler era in lizza per il MIP confermandosi meritevole delle molte attenzione estive.

Sebastián: Capisco il perché e le motivazioni che si celano dietro la scelta di Babbit ma non mi piacerebbe, sa tirare e stop. James Johnson è in costante bilico fra l’essere uno dei migliori role player della lega ed un cadavere. In attesa di McBob ((Josh McRoberts)) (imho ((In my humble opinion)) a lungo andare la migliore possibilità) mi affiderei all’atletismo di Williams ma sono sicuro che un coach preparato come Spoelstra saprà scegliere per il meglio. Parlando di singoli come vedi la stagione di Winslow? Io ne sono innamorato perso ma probabilmente per questa regualr season non sarà ancora pronto a prendere grandi responsabilità offensive, o quantomeno non dall’opening night.

Edoardo: Personalmente mi ritengo un romantico profondamente innamorato tanto di Winslow quanto di McRoberts. Il primo è semplicemente fortissimo, è già tra i migliori difensori NBA e ha una personalità strabordante nel prendere le superstars avversarie nei possessi difensivi, senza contare che sa giocare egregiamente da 4 e nei casi più disperati da 5 come in Gara 6 con Toronto. Il vero punto di domanda concerne i suoi miglioramenti offensivi nel concreto. Nel senso, la sua etica lavorativa non si discute ma ci son giocatori che semplicemente non migliorano più di tanto in certi aspetti del loro gioco. Guarda Wade, tredici anni in NBA e non è ancora un tiratore letale per quanto sia probabilmente la miglior SG nella storia dopo Jordan e Kobe. Molti addetti ai lavori hanno parlato di improvements notevoli sia nella meccanica che nel rilascio e posizionamento dei piedi, vedremo. Intanto si è subito visto contro Washington che ha una marcia in più sul primo passo, è più magro e veloce rispetto all’anno scorso, aspettiamoci un driving ((penetrazioni)) forsennato in questa stagione. In sostanza, quello che separa Winslow dal diventare una delle stelle della Conference nei prossimi anni è una fase offensiva adatta all’NBA.

Sebastián:
Sono d’accordo, manca ancora di un mezzo passo per diventare uno dei cinque migliori difensori perimetrali della lega e probabilmente non diventerà mai un tiratore fenomenale ma sono ottimista circa i miglioramenti che potrebbe fare palla in mano: già a Duke ha dimostrato di poter creare dal palleggio e di essere un passatore con un certo tipo di istinti e nel prossimo futuro non potrà che migliorare. Per quanto riguarda le note dolenti la squadra ha buoni interpreti ma non è per niente profonda e manca probabilmente di un tassello per vincere. Se nel futuro dovessero tradare ((scambiare)) uno fra Johnson e Richardson per arrivare ad un’ala non mi stupirei. Per Vegas ((Sito di previsioni per le scommesse)) dovrebbero vincere 36.5 partite. Per me potrebbero arrivare anche a 40+ vittorie, che ne pensi?

Edoardo: Quoto il discorso su una possibile trade, Pat Riley ha sempre odiato le scelte al Draft quindi se capita l’occasione ci mette poco a impacchettare e spedire, non tanto Winslow sul quale si è esposto troppo quanto JRich & Tyler Johnson, specie per motivi contrattuali (il primo quest’anno andrà rinnovato e si rischia una vicenda Tyler 2.0). A tal proposito, occhio a John Wall, se Washington rovinasse anche questa stagione potrebbero pensare di dar via le loro stelle e un pacchetto formato da Josh Richardson + Dragic potrebbe essere messo sul piatto, secondo me. Capitolo record difficile, questa è una squadra che con Bosh sano non avrebbe avuto problemi a competere per i primi 4/5 seed ad Est, senza la vedo dura solo fare i Playoffs. Però ti dico questo: il lato positivo di avere tanti profili low risk-high reward è quello di poter sorprendere e, nel caso in cui tutti si sbloccassero (Derrick Williams, Tyler Johnson e Waiters su tutti), potremmo assistere ad una stagione super divertente anche da 40+ vittorie. In caso contrario, un decimo seed è molto plausibile. Penso che si valuterà molto a Gennaio, se ci saranno margini per poter far bene si punterà in alto, se invece non ci sarà storia si punterà a un comodo posto in lottery per prendere una scelta e ripartire a Luglio senza il contrattone di Bosh. In ogni caso, don’t sleep on the Heat ?❤

Tags: HeatPreviewWinslow
Sebastián Matías Camponovo

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