Ci siamo! L’NBA riparte stanotte, per la campagna 2021-22. E riparte anche The Shot, la testata giornalistica italiana dedicata esclusivamente al basket americano. Pronti a seguire la pallacanestro che ci piace tanto a braccetto con voi. Un passo alla volta, come fossimo una matricola reduce da una parentesi in G League. Eravamo partiti forte, la scorsa stagione, poi pandemia e logistica organizzativa ci hanno rallentati. Ora torniamo, rialziamo la testa. Ci saranno aggiornamenti settimanali, che scriverò personalmente, nel mio Blog, Mappamondo NBA, poi troverete raccolte qui le puntate di Prat Attack, che escono ogni mercoledì sul canale youtube dei Big3, e quelle di Nba Milkshake, il podcast che da 4 anni condivido con Davide Chinellato, responsabile della squadra NBA di Gazzetta dello Sport, della quale faccio parte dal 2014, da quando traslocai dall’area calcio di Gazza. L’idea, il desiderio, è tornare a pieno regime da fine anno, farci e farvi un regalo di Natale o di Capodanno, ripartire con una squadra di cronisti italiani e americani che dai due lati dell’oceano vi raccontino cronaca, dietro le quinte e sappiano argomentare opinioni autorevoli sul basket più bello del mondo. NBA, certo, ma anche NCAA, i basket di college, e WNBA, quello al femminile. Vediamo. Non mi piace promettere quello che non sono certo di poter mantenere. Per cui intanto facciamo il cammino insieme, mettendo un piede avanti dopo l’altro, e poi vediamo dove ci troveremo tra un paio di mesi…
La stagione del ritorno alla straordinaria normalità
Nel frattempo parliamo di “campo” quello che ci interessa. Tutti contro Giannis! Dopo due stagioni anomale, una condizionata dalla pandemia in modo evidente, con i playoff giocati nella bolla di Orlando in campo neutro e senza pubblico sugli spalti, e l’altra, quella scorsa, da un’ecatombe di infortuni, oltre che da una marea di forfeit dovuti ai contagi Covid, ecco che si spera di poter tornare alla normalità. Intanto torna il formato standard, da 82 partite. Poi le Arene tornano ad essere piene zeppe di tifosi. Vedremo se i rapporti di forza cambieranno o meno, così, rispetto al recente passato. Sarà anche la stagione che mette di fronte i campioni senza tempo e il nuovo che avanza. Insomma, LeBron, Durant, Curry contro Giannis, Jokic, Doncic. Ci sarà una cambio della guardia generazionale a livello di vertice? E soprattutto, i campioni europei spodesteranno definitivamente la vecchia guardia di fenomeni “fatti in casa”? Ci sono 109 giocatori internazionali in NBA, provenienti da 39 Paesi. C’è la carica dei grandi mercati, New York intesa soprattutto come Brooklyn, Los Angeles intesa soprattutto come Lakers, San Francisco e parliamo dei Warriors tornati ambiziosi, contro i piccoli mercati. Milwaukee campione in carica li rappresenta col Larry OBrien Trophy in bella mostra. Ma Salt Lake City è stanca di recitare la parte della testimone di nozze della sposa: 12 mesi fa esibì il vestito buono, da miglior record, in stagione regolare per poi tornare provinciale per abiti e ambizioni, ai playoff. Palla a loro, ai campioni. E buon divertimento a tutti!
Le previsioni: campione, MVP, rivelazioni
Non ci sono favorite scontate, stavolta. I Lakers hanno 6 futuri membri della Hall of Fame in squadra: James, Davis, Anthony, Westbrook, Rondo e Howard. Ma anche un’età media che sfiora i 32 anni e parecchie incognite circa spaziature offensive e lacune difensive. Però per talento e capacità di gestione è difficile non fidarsi di campioni che sanno bene come centellinarsi durante una stagione NBA in modo da tirar fuori il meglio ai playoff. I Bucks hanno rinforzato e soprattutto allungato l’organico con pochi, ma mirati rinforzi. Hill, Hood, Allen, lo stesso Ojeleye, sono tasselli poco reclamizzati, ma che saranno utilissimi ai campioni in carica, cui il trionfo recente non può non aver dato nuove e rassicuranti consapevolezze. I Nets hanno almeno per adesso perso Irving, fermato dalle leggi liberticide di New York in chiave lotta alla pandemia, da sano, ma non vaccinato. Brooklyn ha deciso di tenerlo fuori anche per gare in trasferta, da quelle casalinghe al Barclays Center era appunto escluso, per non creare il caos a livello di logistica e gerarchie di spogliatoio. Però un organico imperniato su Durant e Harden ha una logica tecnica persino migliore, guardando avanti e soprattutto ad entrambe le metà campo, anche quella in cui la palla ce l’hanno gli avversari. Utah e Phoenix sono più che alternative soltanto nominali, in chiave Finals, così come Denver nel caso del rientro del convalescente Jamal Murray. Non va dimenticata Philadelphia, alle prese col caso Ben Simmons, che il primo dirigente, Morey, si è “scordato” di scambiare in estate, creando una situazione grottesca e controproducente, con un separato in casa che non aspetta altro che un nuovo indirizzo. La lista di pretendenti all’anello potrebbe arricchirsi coi nomi di Miami e Boston, e forse Golden State, ma per adesso li teniamo tra “color che son sospesi”.
La lotta per l’MVP sarà altrettanto avvincente. Tanti i pretendenti legittimi: quello in carica, Jokic, naturalmente Luka Doncic, ma pure Giannis, Durant, Curry, forse Booker e Mitchell, di sicuro Embiid se resta sano. Durant è probabilmente la scommessa più sicura o col minor rischio, adesso. Perché i Nets vinceranno tante partite, perché lui sarà il principale terminale offensivo. L’assenza di Irving potrebbe arrotondare verso l’alto le sue cifre.
Sempre difficile sbilanciarsi sulle sorprese: Indiana la prima che viene in mente. Passare da Bjorkgren a Carlisle come allenatore è come passare da uscire con la vicina di casa a una modella. E i Pacers la scorsa stagione sono stati danneggiati come pochi altri dagli infortuni, poi. Il quintetto Brogdon, appena rinnovato, LeVert-Warren-Sabonis-Turner è secondo a pochi, e dalla panchina escono diavoli come McConnell e Duarte.
Come giocatori è facile immaginare la definitiva consacrazione di Porter a Denver, da Robin di Batman Jokic. Mann dei Clippers e Monk dei Lakers sono wild card per chi vuole puntare su “cavalli” meno noti e scontati. Signori e signore, che lo spettacolo cominci: enjoy!
Grande Prat! Sei la nostra garanzia!!!