Non è mai bello dover raccontare di un infortunio, specialmente se grave e specialmente se patito da uno dei giovani più promettenti degli ultimi 10 anni di pallacanestro americana. Oggi è però necessario in quanto, nella partita giocatasi ieri notte contro i Clippers, LaMelo Ball pare abbia subito una frattura ossea del polso destro che dovrebbe, secondo le prime valutazioni, costargli l’intera porzione rimanente della stagione.
Le conseguenze di questa notizia potrebbero essere enormemente rilevanti sia per il giocatore che per la sua franchigia, che su di lui ha poggiato il peso di tutte le proprio aspettative per il presente e, soprattutto, il futuro.
Here’s the play where LaMelo Ball fractured his wrist.
— ClutchPoints (@ClutchPointsApp) March 22, 2021
Just brutal… ?
(via @HornetsOnFSSE)pic.twitter.com/M1iuqyfiwG
La sua stagione
Difficile condensare in poche parole quello che è stato l’impatto di LaMelo nella lega: partito con qualche piccola difficoltà, la point guard ex Chino Hills ha però fin da subito mostrato lampi di un talento cristallino e con l’avanzare della stagione ha sempre più preso confidenza con l’ambiente e con i propri mezzi.
Da quando poi Coach Borrego gli ha affidato il ruolo di titolare e le redini tecniche della squadra, il fatturato è stato davvero impressionante: 20 punti a partita conditi da 6 assist, 6 rimbalzi ed un’efficienza ampiamente sopra la media. Per dare un’idea di cosa si intenda, possiamo dire che parliamo di uno dei giocatori più produttivi della lega in situazioni di isolamento, 66% di eFG% (statistica che permette di dare il giusto valore alla differenza fra un canestro da 2 punti ed uno da 3), dato superiore a quello di un Kyrie Irving, ad esempio.
Numeri del genere, in una stagione normale, sarebbero più che sufficienti per garantire a Ball la vittoria in scioltezza del riconoscimento di Rookie of the Year, ma quest’anno la concorrenza è piuttosto agguerrita e, complice questo brusco stop, sono più di uno gli inseguitori pronti a soffiargli il trofeo, dall’ovvio Anthony Edwards (soggetto nella nottata di un tweet piuttosto controverso del suo compagno di quadra D’Angelo Russell) fino ad arrivare a Tyrese Haliburton e all’outsider Immanuel Quickley, pari ruolo che stanno performando ben oltre le aspettative e potrebbero sfruttare le 30 partite mancanti da qui alla fine.
Ad essere onesti ritengo però molto poco realistica una prospettiva nella quale il premio non si accaserà sullo scaffale di casa Ball fra un paio di mesi, per quanto buona la competizione è infatti parsa piuttosto distante, e fino a questo momento nessuno si era nemmeno lontanamente sognato, a ragione, di metterne in discussione l’assegnazione. Insomma, parrebbe piuttosto complesso non premiare un giocatore capace di mettere numeri che non si vedevano dai tempi di Oscar Robertson, o perlomeno così dovrebbe essere.
Le prospettive degli Hornets
La prima domanda a cui lo staff tecnico dovrà rispondere sarà quella riguardante la sostituzione dal punto di vista quantitativo di Ball: la matricola guidava la squadra per tocchi, e il suo carico offensivo dovrà adesso essere redistribuito, presumibilmente, fra un numero maggiore di giocatori. Per quanto riguarda il quintetto, tutto lascia pensare ad un reinserimento di Devonte Graham, che potrebbe giovare di un maggiore minutaggio, così come potrebbero giovarne Malik Monk e Cody Martin, entrambi alla ricerca di qualche sprazzo in più di campo considerate le altalenanti prestazioni stagionali. Potrebbero poi rientrare in rotazione Caleb Martin e Jalen McDaniels, che hanno visto i loro minuti letteralmente fagocitati dalla giovane star californiana.
Se a livello di volume la voragine lasciata dall’assenza di Ball potrà essere vagamente colmabile, è dal punto di vista tecnico che il suo contributo pare insostituibile. Gli Hornets sono infatti diventati letteralmente un’altra squadra grazie alla sua mera presenza: dalla stagione scorsa la franchigia del North Carolina ha visto espandersi moltissimo il proprio gioco in transizione rispetto a quello a difesa schierata, tendenza ancor più estremizzata nel momento in cui si è deciso per la partenza di LaMelo nel quintetto titolare, così come contestualmente si sono viste moltiplicare le situazioni di pick&roll. Cosa ne sarà ora di queste tendenze è difficile dirlo, presumibilmente si assisterà a una regressione da entrambi i punti di vista, data l’evidente mancanza di un giocatore in grado di sfruttarle appieno, con il ritorno probabile di tutta una serie di impostazioni simile a quelle della passata stagione.
La stagione di Charlotte è dunque a un bivio: se da un lato il calendario da qui alla fine sembra piuttosto agevole, con poche trasferte e spostamenti, dall’altro la prospettiva playoffs pare farsi sempre più simile a un miraggio; senza il proprio trascinatore tecnico è difficile immaginare che Borrego riuscirà a reinventare rapidamente il proprio gioco senza patirne delle conseguenze nell’immediato, e la corsa per le posizioni dalla 7 alla 10 nella Eastern Conference di quest’anno pare più accesa, per quanto mediocre, che mai.
Se prima i play-in erano l’obiettivo minimo, sembra ora più realistico pensare ad una lotta molto serrata e faticosa anche solo per rimanere agganciata al treno composto della varie New York, Chicago e Indiana, tutte squadre relativamente al completo, perlomeno per quanto riguarda gli elementi principali dell’organico.
#screenthetag | Charlotte Hornets 24 PnR slip > lob for Miles Bridges.
— Bowser2Bowser (@bowser2bowser) December 28, 2020
James Borrego is an underrated Xs and Os coach. Devonte’ Graham passes off to LaMelo Ball and then screens the tag man (Allen) while Miles Bridges sets a ballscreen for LaMelo & slips it for an alley-oop. pic.twitter.com/K86P3iHWPi
Il futuro è ancora suo
Per qualsiasi appassionato di questa lega, spettatore, tifoso o addetto a lavori, la speranza non può che essere quella di rivedere LaMelo sano e sui campi da gioco il prima possibile. Non sarà facile per lui affrontare un altro stop dopo aver giocato per soli 4 mesi da novembre, a seguito di quasi un anno di inattività, ma crediamo che, per conformazione fisica, età e mentalità, un infortunio del genere non comprometterà più di tanto la sua crescita, e ci auguriamo tutti poter tornare presto ad ammirare di uno degli astri nascenti più brillanti del panorama a stelle e strisce.