Gli Indiana Pacers ottengono finalmente un’ottima vittoria, 122-111 contro i Phoenix Suns, grazie alle prestazioni dei componenti chiave della squadra: la tripla doppia dell’All-Star Domantas Sabonis da 22 punti, 13 rimbalzi e 10 assist; la seconda partita consecutiva di Malcolm Brogdon ottima dal punto di vista realizzativo con 25 punti; Myles Turner sugli scudi (4 stoppate) e il grande contributo realizzativo di Doug McDermott, 22 punti, finalmente tornato nel ruolo a lui più congeniale di scorer dalla panchina.
La notizia più importante, però, è il debutto per i Pacers di Caris Levert, di ritorno da un’incredibile operazione salva-vita che gli ha permesso di eliminare una massa cancerosa al rene. La nuova guardia dei Pacers ha terminato la sua partita d’esordio con 13 punti, 7 rimbalzi e 2 assist in 27 minuti di gioco da titolare.
La storia di LeVert ha dell’incredibile: dopo aver passato i primi 4 anni della sua carriera a Brooklyn, Caris è stato inserito nello scambio che ha portato James Harden ai Brooklyn Nets. Gli Houston Rockets gli hanno preferito il contratto in scadenza di Victor Oladipo, e così LeVert è arrivato a Indianapolis. Nei controlli fisici che vengono effettuati al momento dello scambio in NBA è emersa una massa cancerosa nei reni del giocatore. LeVert, che si sentiva bene fino a quel momento e non aveva avuto alcun sintomo, si è sottoposto a un’operazione con successo soltanto una settimana dopo.
“Non avevo sintomi. Giocavo le partite. Non ne avevo saltata nessuna in questa stagione, mi sentivo sano al 100%”
“Quindi, in un certo senso, questo scambio ha fatto vedere cosa stava succedendo al mio corpo, quindi sono grato nel sapere che questo scambio potrebbe avermi salvato la vita..”
Caris LeVert
I dottori sono riusciti a eliminare la massa e il giocatore non ha avuto bisogno di alcun trattamento supplementare, per questo motivo ha potuto iniziare immediatamente il processo di riabilitazione e tornare in campo in meno di due mesi dall’operazione.
Le difficoltà dei Pacers dopo lo scambio
Dopo un inizio sorprendente, caratterizzato da grandi performance dei tre giocatori più importanti della squadra- Sabonis, Brogdon e Turner-, i Pacers hanno avuto un’involuzione abbastanza pesante, accentuata poi dalla cessione di Oladipo e la conseguente perdita di un altro titolare importante per un paio di mesi, che si è andata a sommare all’assenza del titolare TJ Warren.
Il gioco a due Sabonis-Brogdon è man mano diventato più lento e prevedibile dalle difese avversarie: l’enorme carico e impiego dei due giocatori li ha probabilmente portati allo sfinimento, ma non solo. Anche gli accorgimenti tattici degli avversari hanno inceppato il meccanismo fino a quel punto quasi perfetto dell’attacco di Indiana, come ad esempio il passare dietro al blocco sui pick-and-roll di Brogdon e sfidarlo al tiro da tre dal palleggio; o prestare più attenzione al gioco in post di Sabonis, che diverse volte si è ritrovato a sbattere la testa contro un muro di difensori senza vie d’uscita.
Problemi ancora più grandi sono arrivati nella metà campo difensiva, dove per diverse partite si è vista una squadra in chiara confusione, incapace di comprendere i dettami e gli schemi del proprio allenatore: rotazioni totalmente sbagliate o in ritardo, giocatori posizionati in modo quasi comico nelle difese a zona di Bjorkgren e via dicendo.
Le difficoltà della squadra in seguito allo scambio sono evidenti anche guardando qualche statistica avanzata: i Pacers, che prima dello scambio avevano un record di 7-4 (quinti), 112.6 di Offensive Rating (noni) e 107.8 di Defensive Rating, dallo scambio fino all’esordio di LeVert di stanotte hanno vinto soltanto 8 delle 24 partite giocate con il ventunesimo attacco della lega e la sedicesima difesa.
La partita di stanotte -vinta in back-to-back in casa della squadra con il terzo miglior record dell’NBA- potrebbe essere la luce in fondo al tunnel per Indiana, che ha adesso il solo Warren da recuperare e può così iniziare a riprendere il terreno perso in questi mesi.
Il debutto di LeVert con i Pacers e le prospettive di Indiana
La prima partita di LeVert è quanto di meglio ci si può aspettare da un giocatore che è stato lontano dal campo per un paio di mesi a causa di un’operazione di questo tipo: in attacco è risultato un po’ arrugginito e impreciso (5/14 al tiro), ma la sua mera presenza è già stata enormemente positiva per l’energia dei Pacers (la squadra in back-to-back sembrava Phoenix, per qualche motivo) e un giocatore in più capace di attaccare dal palleggio e creare vantaggio non può che essere di beneficio per la squadra di Nate Bjorkgren.
“Oggi era forse la seconda volta che ho giocato 5vs5 dallo scambio, avevo le gambe pesanti e il fiato non era al meglio, ma sono cose che torneranno alla normalità”.
Caris LeVert
Alcuni dei canestri sono arrivati per l’appunto dal palleggio, dalla media, contro la difesa in contenimento di DeAndre Ayton.
an impressive #Pacers debut from @CarisLevert ?
— Indiana Pacers (@Pacers) March 14, 2021
13 PTS | 7 REB | 2 AST pic.twitter.com/xLH2zjjDdl
I Pacers in questo momento necessitano davvero di ciò che LeVert può offrire in attacco. Nelle ultime settimane l’attacco è apparso spesso con poche idee, fermo sul lato debole, aggrappato alle invenzioni di Sabonis e Brogdon. La guardia dei Pacers aggiunge un po’ di brio e di estemporaneità. È in grado di battere l’uomo e prendersi tiri dal palleggio, tagliare lontano dalla palla e farsi trovare dalle due stelle, giocare un pick-and-roll dopo un ribaltamento di lato e arrivare al ferro. LeVert offre variabilità delle soluzioni offensive, qualcosa di cui Indiana ha disperato bisogno.
In difesa non è nulla di eccezionale, ma rimane un difensore migliore di Jeremy Lamb e McDermott. La difesa aggressiva sul perimetro adottata da Bjorkgren sembra essere perfetta per un difensore di questo tipo, per cui possiamo aspettarci quantomeno un leggero miglioramento in difesa per Indiana.
Con la vittoria di stanotte i Pacers si ritrovano noni a Est con 17 vittorie e 20 sconfitte, in piena zona play-in e a soltanto 2.5 partite dai Miami Heat, quarti nella conference. Presumendo imminente il ritorno dall’infortunio di Warren in quintetto, l’obiettivo playoff è ancora ampiamente nelle possibilità dei Pacers, che sono finalmente usciti dal loro periodo più complicato della stagione. Occhi puntati su Bjorkgren, l’allenatore esordiente che finora ha provato a mettere tantissima carne sul fuoco, con scarsi risultati. Se troverà un modo di concretizzare le proprie fantasie, i Pacers al completo saranno una mina vagante ai playoff per molte squadre.