Nella notte, i Toronto Raptors hanno vinto per 110 a 96 la seconda gara in tre giorni contro i Milwaukee Bucks, la terza squadra nella Eastern Conference. La squadra di coach Nurse ha un record di 7-3 nelle ultime 10 partite (i migliori ad Est) e si trova ormai a 2 partite di distanza dal terzo posto nella Conference. Le due vittorie sui Bucks, per quanto anch’essi privi di un pezzo importante come Jrue Holiday, segnano probabilmente il ritorno ambizioso di una squadra che sembrava destinata a una stagione mediocre dopo l’inizio molto complicato.
La gara
Non c’è moltissimo da dire sulla partita in sé: dopo un inizio a rilento, i Raptors hanno trovato il vantaggio negli ultimi minuti del primo quarto grazie alle triple di Norman Powell e da lì in poi sono rimasti sempre davanti, dando l’impressione di avere la gara e l’avversario sotto controllo.
I canadesi hanno dato un’importante prova della loro solidità difensiva, tenendo il secondo miglior attacco della lega sotto i 100 punti con delle percentuali pessime: 39.8% dal campo e 29.4% da 3. I protagonisti sono stati senz’altro Powell e Siakam, che hanno chiuso rispettivamente con 29 punti il primo e con una prestazione a tutto tondo da 27 punti, 6 rimbalzi, 5 assist, 2 stoppate e una rubata il secondo.
Fare di necessità virtù
I Raptors sembrano ormai ritrovati: ce lo dice l’ottimo periodo di forma, ce lo dice il controllo avuto contro una squadra come i Bucks. La squadra di coach Nurse si è però ritrovata inaspettatamente in un periodo in cui si è vista privata di Anunoby prima e di Kyle Lowry poi, due giocatori dall’indubbio valore.
Nurse è sempre sembrato un coach più pragmatico che legato fortemente a dei determinati principi di gioco. In questo caso ha fatto di necessità virtù, riuscendo a trovare degli equilibri che prima mancavano, vuoi per la scarsa forma di alcuni giocatori, per delle gerarchie che non aiutavano l’equilibrio della squadra o per entrambe le cose. Infatti, gli infortuni hanno concesso minutaggi maggiori a dei giocatori che stanno risultando molto importanti nelle economie della squadra. Il primo e più importante è certamente Norman Powell.
Powell, dopo essere rientrato da un infortunio al quadricipite nella seconda gara contro i Magic, sta viaggiando a 21.7 punti di media con il 54.8% dal campo e il 48% da 3 nelle ultime 9 partite. Il prodotto di UCLA è entrato in quintetto al posto di Kyle Lowry e il suo apporto risulta spesso fondamentale. Le caratteristiche offensive di Powell, la capacità di tirare tanto e in modo efficiente, hanno permesso ai Raptors di non forzare in ruoli troppo gravosi giocatori come VanVleet e Siakam.
Merito dell’equilibrio di questi Raptors va dato anche a DeAndre’ Bembry, entrato in pianta stabile nelle rotazioni con oltre 23 minuti di media nelle ultime 10 e che ha avuto la sua prima presenza da titolare nella notte. Bembry è sempre stato un giocatore difficile da inserire in una rotazione a causa della sua scarsa propensione al tiro, ma Nurse ha mostrato spesso di far rendere al meglio questi giocatori limitati tecnicamente.
Le lacune di Bembry si notano meno accanto a giocatori come VanVleet, Powell e lunghi che allargano il campo come Siakam e Boucher. L’ex Hawks porta una difesa sulla palla di alto livello, difficilmente replicabile dal resto del roster, e anche una certa versatilità.
L’equilibrio di questi Raptors è dato anche da una grande capacità di valorizzazione delle risorse a disposizione. Il reinserimento di Lowry sarà certamente più semplice in una squadra che sta andando bene e che può contare su nuove certezze.
Siakam, il super collante
Pascal Siakam è stato riscoperto. Il lungo camerunense è migliorato molto in ogni aspetto del gioco da quando era solo una scelta misteriosa da fine primo giro. Siakam è diventato infatti un giocatore molto completo, sia offensivamente sia difensivamente, capace di fare bene praticamente tutto su un campo da basket. Il #43 è però un giocatore che fa tante cose molto bene, ma non ha una capacità in cui eccelle particolarmente. I Raptors probabilmente gli chiedevano troppo fino a qualche tempo fa, gli chiedevano di essere quello che non è, ossia un giocatore su cui basare l’attacco di una squadra.
Grazie ai nuovi equilibri e all’apporto di giocatori come Powell, Siakam è stato rimesso nelle condizioni in cui rende al meglio, a fare quello in cui è particolarmente bravo: utilizzando le parole del nostro autore Alexandros Moussas, il super collante della squadra.
Siakam sta facendo tante piccole cose che stanno rendendo i Raptors una squadra così solida. Difende con particolare impegno, trovandosi spesso accoppiato ai centri avversari (soprattutto in assenza di Anunoby) che richiedono un grande sforzo fisico, aiuta molto a rimbalzo, gioca spesso da bloccante e rollante, si occupa della creazione di gioco in transizione grazie alla sua capacità di mettere palla a terra, sta segnando i tiri necessari.
Qui vediamo un esempio dell’impiego di Siakam: protegge il ferro dal lato debole e guida la transizione offensiva.
Questa dimensione da giocatore a tutto tondo, da giocatore d’energia alla massima potenza rende Siakam molto più importante nelle economie dei Raptors rispetto alla dimensione limitante da scorer. Questa differenza è particolarmente chiara e ha aiutato i Raptors a rialzarsi, dando loro la possibilità di ambire alle posizioni di prima fascia della Eastern Conference.
Ora i Raptors sembrano di nuovo un gran collettivo, che valorizza i punti forti dei propri componenti e sembrano ormai pronti a far (ri)sentire la loro voce nelle Eastern Conference.