Non è la prima volta che parliamo dei Philadelphia 76ers in un articolo sul Personaggio della notte, principalmente grazie alle prestazioni incredibili di un Joel Embiid in forma strepitosa. Questa volta però Embiid non era in campo e, per la prima volta quest’anno, il resto della squadra è riuscita a vincere senza di lui, contro un avversario tutt’altro che facile come gli Indiana Pacers. La vittoria è arrivata grazie a uno sforzo collettivo, a una grande idea di Doc Rivers ed a un Furkan Korkmaz particolarmente ispirato.
Il livello stellare di Embiid non deve infatti farci perdere di vista il fatto che ad essere in gran forma è tutta la squadra. Abbiamo Tobias Harris, che ritrovando Coach Rivers è tornato ad un basket più efficiente ed è tra i primi 5 in NBA per punti in transizione. Abbiamo Seth Curry, che ha preso la sua ottima pallacanestro nel ruolo di sesto uomo ed è riuscito tranquillamente a trasportarla nel quintetto titolare alzandone addirittura il livello, aggiungendo più palleggio e passaggi.
E poi la panchina: Milton, Maxey, Korkmaz, Howard, stanno tutti giocando con un grande entusiasmo che permette loro di avere un impatto positivo anche nelle serate no. Questo si è riflesso ovviamente nella classifica, dove i 76ers, complice un calendario più “facile”, è prima nella Eastern Conference. L’unico neo di questo inizio di stagione estremamente positivo è la difficoltà nel vincere senza Joel Embiid, un fattore importante visto il bisogno di tutelare la condizione fisica della superstar africana facendogli saltare un discreto numero di partite.
Arriviamo così a stanotte, alla partita contro gli Indiana Pacers.Avendo perso tutte e 4 le partite senza JoJo – contro Cleveland, Denver, Memphis e Detroit – le aspettative contro gli Indiana Pacers non erano alte e sono state effettivamente rispettate per gran parte della partita. Nonostante un buon inizio e un’ottima difesa, l’attacco dei 76ers è sembrato ancora una volta insufficiente e il parziale Pacers di 21-6 tra primo e secondo quarto sembrava aver tagliato subito le gambe a una vittoria in trasferta, portando un distacco in doppia cifra per gran parte della partita.
L’unica differenza con il copione classico di queste partite è stato Ben Simmons, molto più aggressivo in attacco, che ha realizzato il suo massimo stagionale fin’ora: l’australiano infatti ha terminato la partita facendo registrare 21 punti (con 9/12 dal campo e 3/6 ai liberi), 6 rimbalzi, 7 assist, 4 palle rubate e 2 stoppate.
Per il resto, si sono viste le solite cose: una buona difesa (che concede troppo in area) e un attacco che fa molta fatica, spesso costretto ad affidarsi alle invenzioni dal palleggio di Danny Green e Seth Curry, non esattamente specialisti della categoria. Tutto ciò al quarto quarto.
Sotto di 16 punti, i 76ers iniziano a giocare una difesa a zona che si rivela asfissiante per i Pacers, che iniziano a perdere l’ottimo ritmo tenuto per tre quarti e vengono costretti a forzare molti tiri e a commettere palle perse evitabili. Gran parte del successo di questa tattica va riconosciuto a Matisse Thybulle, autore 4 palle rubate e 2 stoppate nel solo quarto quarto, che sta trovando sempre più spazio nelle rotazioni e che con la difesa a zona ci va a nozze, avendola giocata per lunghi tratti nei suoi tre anni al college.
Il risultato è stato di 15 punti e 7 palle perse per i Pacers, un dominio difensivo. Palle perse e tiri forzati significano transizioni offensive, una manna dal cielo per una squadra guidata da Ben Simmons e Tobias Harris e con giocatori veloci, intelligenti e bravi al tiro come Korkmaz, Milton, Thybulle e Maxey. E infatti sono stati proprio l’ala ex Clippers e la guardia turca a guidare l’offensiva, con 10 punti sui 27 complessivi per Harris e 11 per Korkmaz sui 37 di squadra nel quarto quarto.
Lo stesso Korkmaz, tra l’altro, ha rivelato ancora una volta il suo lato clutch (dopo il game winner contro Portland la scorsa stagione, anche allora in rimonta e senza Joel Embiid), con i 4 punti consecutivi del sorpasso.
Passare a zona non è stata una scelta programmata. Dopo la partita, Tobias Harris ha dichiarato che in allenamento hanno provato la zona solo per 5 minuti in tutta la stagione. Doc Rivers è sempre stato uno degli allenatori più “aperti” nei confronti di questa difesa, giudicata fino a pochissimo tempo fa come una tattica “poco nobile”, e i suoi Clippers sono stati una delle squadre ad impiegarla di più durante la scorsa stagione.
C’è quindi da prevedere che sarà una soluzione che vedremo sempre più spesso, soprattutto nelle partite senza Embiid, perché permetterà di coprire meglio il ferro (Howard e Bradley possono essere molto positivi se usati unicamente sotto canestro) e perché sul perimetro ci sono comunque ottimi difensori come Simmons, Thybulle e Green.
Per certi versi, possiamo quindi assegnare a Doc Rivers il titolo di personaggio della notte, perché questa vittoria porta con sé tutto ciò che di nuovo ha portato ai 76ers: la capacità di fare aggiustamenti tattici efficaci a partita in corso (in particolare la zona difensiva), una grande partita di Tobias Harris e un grande impatto della panchina, stavolta nelle vesti di Korkmaz.