Come ormai da tradizione il giorno di Natale per l’NBA non è un giorno come un altro. Infatti, in campo ci saranno praticamente tutte le squadre migliori o più chiacchierate: dalle recenti(issime) finaliste NBA (Heat e Lakers) alle squadre da loro sconfitte alle finali di conference (Boston e Denver rispettivamente), passando per le due grandi deluse della scorsa stagione (Clippers e Bucks), per le squadre delle giovani stelle emergenti (i Mavericks di Dončić e i Pelicans di Williamson) e per i grandi ritorni (Brooklyn di Durant e Irving e GSW di Curry).
Si inizia alle 18 con Miami che ospita i Pelicans. Alle 20.30 seguono i Warriors che fanno visita alla squadra del bi-MVP (e fresco di rinnovo) Giannis Antetokounmpo, alle 23 al Boston Garden i padroni di casa ospiteranno l’ex Kyrie Irving e il rientrante Durant, alle 2.00 i campioni in carica proveranno a difendere il loro campo da quello che, statistiche alla mano, è stato nella scorsa stagione il miglior attacco della storia NBA (i Dallas Mavericks di Luka Dončić) per poi concludere alle 4.00 con la rivincita delle ultime semifinali di conference, culminate con un clamoroso upset da parte di Denver a discapito dei Clippers.
New Orleans Pelicans@Miami Heat (ore 18.00)
Le due squadre si sono già affrontate in preseason, partita terminata con una netta vittoria di NOLA per 114-92. Ma quella era preseason, con tutto quello che ne consegue: Butler, Dragić e Iguodala non sono nemmeno scesi in campo, mentre Adebayo è stato limitato a 19 minuti; quasi sicuramente la partita di Natale avrà tutt’altro andamento.
Le chiavi di volta della partita saranno tante da ambo le parti: NOLA è all’inizio di un nuovo ciclo, ha cambiato parecchio a livello di roster e ha cambiato allenatore, in più il training camp è stato particolarmente ridotto. Bisognerà vedere a che punto sarà come familiarità con i nuovi set di Coach Van Gundy e come si comporterà in difesa (19° per defensive rating la stagione scorsa. Le aggiunte di Adams e Bledsoe potranno aiutare per certi punti di vista, penalizzare per altri).
Al contrario Miami ha cambiato molto meno rispetto alla scorsa stagione (fuori principalmente Jones Jr. e Crowder, sostituiti da Harkless, Achiuwa e Bradley). Gli Heat, però, a differenza di Nola, hanno finito la stagione poco più di 2 mesi fa: bisogna vedere se e quanto i vari giocatori maggiormente impiegati (e arrivati acciaccati in fondo, vedi Dragić, Bam e Butler) abbiano avuto modo di riprendersi e di entrare in condizione per tempo.
Tatticamente potrà avere un impatto notevole l’utilizzo della zona di Miami, soprattutto contro i quintetti in cui ci saranno contemporaneamente in campo Zion, Adams e Bledsoe; allo stesso tempo in situazioni di difesa a uomo Bam potrebbe accoppiarsi bene con Zion, potendolo tenere in rapidità e non lasciandogli troppo in termini di forza fisica e chili.
Dall’altro lato del campo il gioco di Miami basato sul continuo uso di Adebayo in situazioni di handoff e pick&roll non permetterà ad Adams di staccarsi da lui per non lasciare spazio ai vari tiratori di Miami, costringendolo ad uscire dalla sua comfort zone del pitturato; da questo punto di vista potrebbe essere importante anche la presenza di Meyers Leonard che contro Adams potrà nascondere i propri limiti di mobilità contribuendo offensivamente ad allargare il campo col suo tiro.
Nella metà campo offensiva molto passerà, soprattutto in situazioni di pick&roll, dalle mani di Butler, ormai consacratosi come giocatore capace sia di mettersi in proprio ma anche di mettere in ritmo i compagni, Dragić ma anche Nunn, per punire il costante drop dei lunghi di NOLA; Miami però dovrà essere attenta a limitare le palle perse: fare giocare molto in transizione una squadra con giocatori che amano giocare in contropiede, transizione e semi transizione come Zion, Lonzo, Bledsoe, ma anche i vari Hart ed Hayes dalla panca, può potenzialmente essere molto pericoloso, soprattutto se poi i vari giovani dovessero trovare fiducia ed entrare in ritmo.
Golden State Warriors@Milwaukee Bucks (ore 20.30)
Golden State aveva come obiettivo quello di riprendersi il suo posto tra le grandi della WCF. Questo obiettivo, però, si è bruscamente trasformato in un lontano miraggio quando il tendine d’Achille di Klay Thompson ha ceduto; la franchigia della baia rimane comunque una squadra interessante soprattutto in un accoppiamento contro Milwaukee.
Una delle cause dell’eliminazione negli scorsi playoffs dei Milwaukee Bucks è stato lo spropositato uso della drop coverage con Miami (anche nei frangenti con Giannis da 5), con Dragić e Butler che hanno fatto a fette la difesa di Milwaukee tra penetrazioni, palleggio arresto e tiro dalla media e ri-aperture per i tiratori, togliendo tutte le certezze maturate in mesi di regular season a Milwaukee.
Ora immaginate una difesa che fa drop contro Steph Curry. Non mi sembra la migliore delle idee, basti anche vedere com’è finita in preseason a Sacramento che ha usato massicciamente la drop coverage proprio contro i Warriors.
Utilità di Whiteside in NBA: https://t.co/hyC5hyhsNE
— Andrea Poggi (@AndreaPoggi14) December 18, 2020
Dall’altro lato del campo però GSW dovrà difendere contro Giannis&co e con Green in dubbio la difesa perde una pedina fondamentale, sia a livello tecnico tattico che a livello di vocalità; Giannis sia fronte che spalle a canestro, sia in isolamento che in situazioni di pick&roll è un enorme problema per qualsiasi difesa della lega, a maggior ragione in una squadra che schiera un rookie come centro (Wiseman, apparso piuttosto spaesato all’esordio, al di là dei numeri messi su prevalentemente contro le seconde e terze linee di Brooklyn nel quarto quarto) e Curry come point-guard.
Difendere un pick&roll Holiday-Giannis con Curry-Wiseman sarà un enorme problema, così come riuscire quantomeno a limitare Giannis non avendo, senza Green, un difensore in grado di marcare il greco. Sarà comunque fondamentale la serata al tiro di Milwaukee: GSW per limitare lo strapotere nel pitturato di Giannis verosimilmente lascerà spazio ai tiratori della franchigia del Wisconsin che dovranno essere bravi a punire le scelte della difesa di Kerr.
Sull’altro fronte saranno fondamentali le scelte difensive di Coach Bud. Avere Brook Lopez in campo ti costringe ad un uso massiccio della drop coverage, semplicemente ingiocabile contro Curry; la partita potrebbe essere una buona occasione per iniziare a sperimentare diverse difese, magari mettendo Giannis centro ed usandolo per fare aiuto e recupero, show aggressivo e, in situazioni più estreme, anche cambiando. Allo stesso tempo però serve che Oubre e Wiggins non siano quelli dell’esordio perché altrimenti tutta la difesa dei Bucks potrà concentrarsi sul limitare Curry.
A livello di talento e profondità del roster i Bucks sono molto più profondi e talentuosi dei Warriors che però si accoppiano benissimo (o malissimo, dipende dai punti di vista) con i dominatori della scorsa regular season.
Brooklyn Nets@Boston Celtics (ore 23.00)
Altro giro, altra rivincita di una partita già disputata in preseason, finita all’epoca con una netta vittoria della squadra di Nash. Ma si sa, la preseason fa storia a sé, questa è stagione regolare e molto difficilmente Boston ripeterà la stessa partita di una settimana fa, partita in cui ha tirato 8/45 da 3 32/92 dal campo nonostante la difesa di Brooklyn facesse acqua da tutte le parti.
Ecco, nota dolente di Brooklyn, e verosimilmente sarà il leitmotiv di tutta la stagione a meno di trade, è la difesa: Brooklyn ha pochissimi giocatori capaci di impattare positivamente in difesa. Tra gli esterni Brown è il miglior difensore ma è molto indietro nelle rotazioni, Harris è un buon difensore ma non può essere il tuo migliore difensore tra gli esterni se vuoi puntare a competere; neanche i lunghi non aiutano da questo punto di vista: Allen e Jordan hanno caratteristiche simili, tutti e due buoni rim protector, ma nessuno dei due garantisce un minimo di versatilità difensiva (vedi discorso Milwaukee e drop coverage), inoltre le rotazioni e la comunicazione tra i compagni non sembra essere il massimo, con anche diversi passaggi a vuoto in termini di concentrazione dei singoli.
La presenza di Jeff Green, anche lui ex Celtics, potrà dare una mano ma non è il giocatore che da solo ti svolta una difesa; Boston dal canto suo ha in Brown e Tatum, in attesa di Walker che sarà fuori almeno fino a metà gennaio, giocatori capaci di segnare dal pick&roll punendo la difesa molto contenitiva dei lunghi di Brooklyn, ma anche giocatori intelligenti attorno alle due stelle capaci di muoversi e farsi trovare negli spazi che inevitabilmente lascerà la difesa dei Nets.
In 2020 basket you can't have 2 big man like JA and DAJ. Last PO showed how defending Drop Coverage works only in RS. Or rather, it works in RS if you have defenders that don't sleep on screens. In this film there are some of this play from preszn. BKN needs someone like Holmes pic.twitter.com/v4A0DPkXPj
— Gianmarco Galli Angeli (@GiaGianmarco) December 20, 2020
Nell’altra metà campo però i problemi si ribaltano con Stevens che dovrà provare a difendere su Irving e Durant, apparsi già piuttosto in forma. Nella partita di preseason è apparso chiaro, come se ce ne fosse ancora bisogno, che KD non sia nemmeno contestabile da quasi nessuno quando decide di tirare, e quei pochi non giocano a Boston. In situazione di 1vs1 KD può tirare sulla testa a qualsiasi esterno di Boston. Ad aggravare l’assunto è il fatto che Boston non ha nemmeno dei lunghi che possano impensierirlo in quanto a lunghezza (Theis è 203cm, Thompson 206cm, Rob Williams 203cm) e quindi anche in situazioni di pick&roll KD potrà tirare come e quando vuole sulla testa di chiunque oppure, come capitato a volte in preseason, con la sua gravity potrà chiamare a sé gli occhi di metà difesa per poi trovare l’uomo libero.
L’attacco di Brooklyn non sarà mai un problema, con KD e Irving basta pochissimo per ottenere un attacco élite, soprattutto se in serata, con un blocco basta liberarli in un quarto di campo e poi la difesa deve scegliere di che morte morire. Oltre a questi va aggiunta la presenza di uno dei migliori tiratori della lega (Harris), di due giocatori capaci di segnare e far segnare (LeVert e Diniwiddie, anche se come fit non sono il massimo per le due stelle) e di tanti altri giocatori capaci di rendersi utili in attacco, il tutto con D’Antoni a coordinare la metà campo offensiva. Auguri.
Dallas Mavericks@Los Angeles Lakers (ore 02.00)
I Mavericks di Dončić hanno finito la stagione scorsa col miglior offensive rating (calcolo dei punti segnati per 100 possessi) della storia NBA con Luka Dončić che ai playoffs si è consacrato come una superstar della lega. L’NBA ama queste storie, questi ipotetici passaggi di consegne tra il “vecchio dominatore” e il nuovo che avanza, non potevano così lasciarsi sfuggire l’occasione di un James contro Dončić.
I campioni in carica si presentano ai nastri di partenza ancora più forti dell’anno scorso con i nuovi acquisti che danno una dimensione offensiva e difensiva pazzesca. In particolare la difesa, quando tutti i vari giocatori sono concentrati (cosa che in regular season non accadrà spesso) è parsa quasi ingiocabile con gli avversari già in questa preseason che non riuscivano nemmeno a tirare.
Lakers D is not just awesome, it's something more. In this film:
— Gianmarco Galli Angeli (@GiaGianmarco) December 17, 2020
– a Paul-Booker misunderstanding, but great quick thinking from Kuzma
– Lakers D deny Paul any possibility to pass. Turnover
– Switch between Gasol & Schröder, Suns stop the flow: turnover.
1/2 pic.twitter.com/iqBu85fb0v
A questo si va ad aggiungere la nuova dimensione offensiva che portano Harrell e soprattutto Gasol che può giocare da facilitatore sul gomito o da compagno di pick&pop per James e il nuovo arrivato Schroeder, portando ai Lakers ad un livello offensivo nettamente superiore rispetto a quello della passata stagione.
Dall’altra parte anche i Mavericks si sono rinforzati in questa off-season, hanno ceduto Curry in cambio di un giocatore più difensivo come Richardson per coprire le spalle a Dončić e al draft hanno preso Josh Green e Tyler Bey per allungare la rotazione degli esterni con due prospetti diversi ma entrambi interessanti dal punto di vista difensivo, e Terry che potrà prendere il ruolo di Curry come caratteristiche, mentre dalla free agency è arrivato James Johnson ed è rientrato Dwight Powell.
Porziņģis a Natale sarà out e quindi parte del potenziale offensivo di Dallas sarà un po’ ridimensionato, ma Dončić ha dimostrato di non aver bisogno di molto per poter rendere un attacco di ottimo livello. Sulla carta la partita è abbastanza indirizzata con LAL che è molto più esperta, talentuosa, profonda e completa ma la singola partita di regular season fa storia a sé: bisogna vedere come e quanto verranno impiegati James e Davis che hanno avuto una offseason cortissima ed è molto probabile che non siano al top della forma, quanto LAL decida di volersi impegnare per provare a vincere la partita e dall’altro lato quando Dončić riuscirà a trascinare Dallas dal punti di vista offensivo. Non mi sorprenderebbe una prestazione for the ages del 21enne sloveno, ma non è detto che basti.
Los Angeles Clippers@Denver Nuggets (ore 4.30)
Rematch di uno degli upset più clamorosi della storia recente, culminato con lo psicodramma dei Clippers eliminati per l’ennesima volta ad un passo dalle finali di conference, ancora una volta dopo essere stati sopra 3-1 e in vantaggio in doppia cifra in almeno una partita per chiudere la serie. Denver ha un potenziale offensivo enorme e un sistema già ben rodato con Jokić che, stranamente per i suoi standard, si è presentato già abbastanza in forma in preseason mentre LAC dovrà, per forza di cose, ancora trovare i nuovi equilibri visti i cambiamenti a roster e in panchina.
L’attacco di Denver sarà un enorme grattacapo per la difesa di LAC ma bisognerà vedere quale versione di Murray e Porter scenderanno in campo, soprattutto per il canadese. La versione dominante e quasi eccessivamente in fiducia degli scorsi playoffs o la versione altalenante e discontinua pre-bolla? Michael Porter Jr. e Will Barton proseguiranno con le scaramucce su chi dei due sia il titolare e giocando allo sparatutto per mettersi in mostra o giocheranno per il bene della squadra?
Inoltre la difesa di Denver è un enorme punto interrogativo, sono infatti partiti i migliori interpreti di questo aspetto del gioco della passata stagione, riusciranno Murray e soprattutto Porter Jr. a fare un passo in avanti nella loro metà campo o la difesa di Denver sarà troppo povera di materiale umano per riuscire ad impensierire George e Leonard?
Per quanto riguarda LAC bisognerà vedere quanto la situazione privilegi di George e Leonard abbia lasciato strascichi e quanto le due stelle si siano inserite bene nel nuovo sistema. L’arrivo di Ibaka porta anche una dimensione nuova in attacco e in difesa (inoltre potrebbe aiutare anche fuori dal campo, è amico di Kawhi e potrebbe cercare di mediare), potendo garantire spacing e protezione del ferro. É però necessario che a fare un passo in avanti in campo (e uno indietro fuori) siano le due stelle che devono dimostrarsi più capaci di punire le scelte difensive avversarie e di sopperire alla mancanza di playmaking, reiteratasi pure in questa seconda stagione.
La partita si preannuncia molto interessante con entrambe le squadre che potrebbero spuntarla cercando di sfruttare appieno i limiti e le lacune del roster avversario.