Record 2019/20: 53-19
IN: Aaron Baynes (2 anni a 14.35 milioni ); Alex Len (1 anno a 2.258 milioni); Malachi Flynn (29° scelta); DeAndre Bembry (2 anni a 3.714 milioni); Jalen Harris (59° scelta).
OUT: Marc Gasol (FA); Serge Ibaka (FA); Rondae Hollis-Jefferson (FA); Shamorie Ponds (FA), Dewan Hernandez (tagliato)
Roster:
PG: Kyle Lowry (S), Malachi Flynn.
SG: Fred VanVleet (S, 4 anni a 85 milioni), Norman Powell, Terence Davis
SF: OG Anunoby (S), Patrick McCaw, DeAndre Bembry.
PF: Pascal Siakam (S), Stanley Johnson.
C: Aaron Baynes (S), Alex Len, Chris Boucher (2 anni a 13.52 milioni).
Toronto, poco a poco, si sta affermando come una delle migliori franchigie della NBA. Partendo da Ujiri, il GM, che da anni scova giocatori di secondo livello in ogni dove. Discorso analogo può essere fatto per coach Nurse, il quale ha messo in mostra svariati schemi difensivi creando un sistema corale di livello assoluto. Il lato oscuro della passata stagione è stata l’evidente mancanza di un “creatore primario” durante i playoff. Siakam ha dimostrato di soffrire i difensori che non gli concedono tranquillità quando opera dal palleggio. In queste situazioni non è stato in grado di trarre vantaggio dal mismatch in post basso, una volta toltagli l’opzione dell’attacco frontale. I Raptors così si sono inceppati, dipendendo troppo dagli exploit di VanVleet e Lowry. Tale mancanza di creazione nel reparto ali, creatasi dall’uscita di Kawhi, rappresenta il più grande limite alle aspettative dei Raptors per la prossima stagione.
Dettaglio alquanto interessante. Ujiri sta affilando le armi per la prossima free agency. Prossimo passo, scambiare Powell per un contratto non garantito. Manca qualche info sul secondo anno di Boucher per poter iscrivere definitivamente i Raps alla corsa a Giannis https://t.co/cxV85eSggT
— Alessas Mouxandros (@sassoulatin) November 25, 2020
Tecnicamente la squadra pare molto simile a quella della passata stagione. Ujiri può ritenersi soddisfatto di aver conservato lo stesso telaio nonostante 4 dei protagonisti del titolo di due anni fa abbiano cambiato lido. I Raptors potranno presentarsi (qualora cedessero Powell) alla prossima free agency con lo spazio sufficiente per assorbire un contratto al massimo, forti di una “culture” fra le più sane e proattive della lega. Toronto negli anni si è specializzata nel convertire scelte fuori dalla Lottery in oro, e grazie a questo percorso di sviluppo interno hanno assemblato un’ottima rosa.
La pecca è la mancanza di una stella di valore assoluto. Quante franchigie possono vantare una situazione così solida, dall’organigramma societario ai giocatori passando per il gruppo di allenatori? Ben poche. Con un occhio puntato al futuro, i Raptors affronteranno una stagione probabilmente di transizione, ma che difficilmente non li vedrà protagonisti ai playoff.
Purtroppo per tutti i tifosi della squadra canadese, il primo cambiamento degno di nota riguarda la sede dei Raptors. A causa delle regole stringenti in tema di controlli sanitari alla frontiera tra Canada e Stati Uniti, le lega ha optato per una “relocation” momentanea. I Raptors il prossimo anno giocheranno infatti a Tampa, Florida. La distanza da quella che è una delle fanbase più calde della lega rappresenta un piccolo handicap, che potrebbe venire ingigantito una volta arrivati i playoff. Di sicuro un gran disappunto per i tifosi canadesi.
Giocatore da tenere d’occhio: Malachi Flynn
Il reparto lunghi appare completamente rivoluzionato dalle partenze di Gasol e Ibaka. Un passo doloroso, ma necessario per poter ripartire senza rimanere ancorati nel passato. I loro sostituti, Baynes e Len, hanno la tendenza a saltare un po’ troppe partite, ma rimane un rischio calcolato grazie alla conferma di Chris Boucher. I problemi a rimbalzo difensivo dei Raptors rischiano comunque di non essere scomparsi. Anzi. A livello offensivo sarà da vedere se Baynes riuscirà a confermare il volume della passata stagione nei tiri da 3. Giocatore da 0.5 tentativi in carriera, lo scorso anno a Phoneix ha tirato 4 triple a partita convertendole con il 35%. L’australiano da parecchie garanzie in termini attitudinali, ma tecnicamente non regge il confronto con Gasol, dato per assodato che non potrà mai svolgere il ruolo di facilitatore del catalano, Baynes deve garantire delle buone spaziature per poter mantenere fluida la manovra offensiva.
Le aggiunte di Bembry dalla free agency e di Flynn dal Draft offrono maggior capacità di creazione di gioco. Il primo arriva dopo 4 anni passati ad Atlanta, buon attaccante di squadra che necessita di avere la palla tra le mani. Tiratore al di sotto della media, si giocherà con Stanley Johnson e McCaw i minuti dietro Siakam e Anunoby. Flynn è un playmaker che arriva come un prodotto pressoché pronto dopo 3 anni di college. Ottimo nelle letture del pick & roll, gran tiratore dal palleggio, Flynn è un buon difensore nell’uno contro uno anche se gli mancherà probabilmente un po’ di fisicità. Risulta poco concentrato lontano dal pallone, ma avendo meno carico offensivo si può presagire un maggior impegno nel suddetto fondamentale da parte sua. Se riuscisse ad essere anche solo “non-negativo” in difesa è probabile che possa guadagnarsi qualche minuto in più andando avanti nella stagione.
Le possibili rotazioni
La rotazione con cui inizieranno i Raptors non dovrebbe essere troppo diversa da quella della passata stagione. Si può immaginare che Baynes prenda il posto di Gasol e che la posizione di centro di riserva verrà divisa tra Len e Boucher. Boucher potrebbe essere particolarmente interessante soprattutto se migliorasse in termini di velocità laterale. Dopo aver vinto nel 2018/19 i premi di MVP e DPOY nella G-League, Boucher ha fatto fatica ad adattarsi alla fisicità dei lunghi NBA, ma ha anche messo in mostra un potenziale offensivo molto interessante per un centro di riserva. Difficile vedere questo ragazzo che pesa abbondantemente sotto i 100 chili fare sportellate contro alcuni pari ruolo, ma Toronto è una delle squadre che più di tutte è ricorsa alla zona nei playoff. In uno schema difensivo di questo tipo, le lunghe leve di Boucher risultano particolarmente utili e le sue debolezze verrebbero parzialmente nascoste.
A meno che Boucher non venga usato qualche minuto in più come vice Siakam, il reparto ali appare sottodimensionato. A coprire i minuti di riposo di Anunoby e Spicy-P saranno principalmente Bembry, Stanley Johnson e McCaw, ma se dovessero deludere è probabile vedere i Raptors giocare tanti minuti con Powell da ala piccola. In una NBA in cui i ruoli in campo sono più fluidi che mai, questa conformazione della rosa tende a pagare maggiori dividendi nei playoffs, sarà da vedere quanto un possibile quintetto “small ball” dei Raptors possa rendere durante la stagione regolare. Data la presenza in panchina di coach Nurse, bisogna prepararsi a un’ infinità di soluzioni diverse a seconda degli avversari che si incontreranno. Da quando è arrivato sul pino di Toronto, Nurse ha fatto della duttilità difensiva il suo mantra e quest’anno dovrà inventarsi dei nuovi equilibri attorno ai quali fondare la rotazione della rosa.
L’enigma Powell
Se il pacchetto ali propone tre giocatori per due posti dalla panchina, la situazione per gli esterni è simile, ma leggermente più intricata. Davis lo scorso anno ha fatto un’ottima stagione da rookie. Stabilmente nelle rotazioni della stagione regolare, è scomparso nei playoff. A complicare la sua situazione, quest’estate Davis è stato denunciato per violenza domestica. Powell inizia la stagione come sesto uomo in pectore, ma i Raptors potrebbero essere interessati a non avere i suoi 11 milioni a libro paga la prossima stagione. Sempre ammesso che Powell non eserciti l’opzione a sua disposizione per uscire in anticipo dal contratto. Lo scorso anno è stato protagonista di una grande prestazione in gara 6 contro i Celtics, ma rimane un lampo tra i tanti saliscendi della sua carriera. Rimane un giocatore utile, motivo per cui è probabile che verrà scambiato solo di fronte ad un’offerta ritenuta vantaggiosa da Ujiri.
Siakam e Anunoby possono ancora crescere?
Il miglioramento interno, simbolo ormai della franchigia canadese, sarà anche quest’anno centrato sulle ali. Anche perché è proprio il ruolo di cui Toronto ha più bisogno di un miglioramento come creazione dal palleggio per bilanciare al meglio il proprio roster. Se Siakam lo scorso anno ha dimostrato di poter essere una buona prima punta da regular season, oggi Pascal dovrà dimostrarlo anche ai playoff. I miglioramenti nel palleggio e nell’arresto e tiro saranno fondamentali per poter gettare le basi per una sua redenzione dopo la deludente serie contro la difesa di Boston.
Nella clip si nota come Siakam non riesca a crearsi vantaggio con il suo primo passo e si debba accontentare di un floater
Spesso nei finali Siakam prendeva posizione in post basso, senza mai riuscire a far valere la differenza di stazza rispetto ai vari Brown e Smart
Il salto di qualità che gli viene richiesto è alquanto complicato. Se ci riuscisse la strada dei Raptors per tornare alle Finals potrebbe rivelarsi meno impervia del previsto. E inoltre vorrebbe dire che Siakam è diventato a tutti gli effetti una stella del firmamento NBA. Qualche margine inesplorato è possibile che ci sia ancora, ma giustamente Ujiri non ci scommette sopra. Pascal è la prima fonte in termini di volume offensivi, ma è probabile che questa sia l’ultima stagione che Toronto sarà felice di dargli tanto spazio in attacco. Tornasse a fare il numero due si troverebbe sicuramente più a suo agio, in un ruolo che gli calza decisamente di più.
Oltre a Siakam la rotazione del pacchetto ali include Anunoby e Bembry. Il primo ha mostrato di essere già oggi uno dei migliori difensori della lega, in attacco le sue letture risultano ancora piuttosto limitate. Sta migliorando costantemente le sue percentuali al tiro, per poter ricoprire un ruolo più centrale negli ingranaggi dei Raptors deve imparare ad attaccare dal palleggio. Non si parla di diventare un creatore a tutto tondo, ma un giocatore in grado di sfruttare le attenzioni che gli avversari prestano ai suoi compagni. Il percorso fatto da Siakam negli ultimi anni fa ben sperare, e OG deve quantomeno seguire lo stesso cammino. Il primo passo deve categoricamente passare per le letture offensive, spesso non il suo punto forte.
Anunoby fa la scelta giusto rifiutando il blocco, ma poi non ha il tocco vicino al canestro per segnare il seguente layup
Anunoby non riesce a prendere lo slancio necessario per battere Brown avventurandosi in una spin-move che lo porta in bocca a Theis per la stoppata
Miglior scenario
I Raptors hanno una squadra non troppo diversa da quella della scorso anno. I problemi di creazione e a rimbalzo difensivo rimangono, sarà da vedere l’impatto difensivo della nuova rotazione dei lunghi. Se Baynes riuscisse a giocare la maggior parte delle partite fungendo da ancora in mezzo all’area, il peggioramento rispetto a Marc Gasol potrebbe essere minore di quanto ci si possa attende. Così fosse, i canadesi potrebbero ambire alle prime 4 posizioni, sfruttando una base solida. Tanti limiti di questa rosa risultano evidenti in particolare ai playoff, per riuscire ad essere più pericolosi nei mesi caldi Toronto dovrà affidarsi, come già detto, al miglioramento interno. Riusciranno ad andare oltre il secondo turno? Molto difficile. Confermare il risultato dello scorso anno sarebbe comunque un ottimo segnale in una stagione di transizione, e per guardare con ottimismo alla prossima free agency.
Peggior scenario
Se invece l’assenza di Gasol e Ibaka si facesse sentire pesantemente in difesa, i Raptors potrebbero ritrovarsi invischiati nella lotta senza domani degli scontri ad eliminazione (in cui vengono coinvolte le squadra tra settimo e decimo posto). In tal caso, il passaggio al secondo potrebbe rivelarsi un utopia, costringendo i Raptors ad un passo indietro in un anno chiave per la loro transizione. Convincere gli Antetokounmpo del caso sarebbe immensamente più difficile se non riuscisse a dimostrare la bontà della rosa attuale.
Previsione
Il talento dei Raptors giustifica delle perplessità sulle loro chance di arrivare ai playoff. In una annata particolare come questa, con Lowry in scadenza e possibile oggetto di trade, gli scenari negativi si moltiplicano, soprattutto vedendo la relativa profondità della panchina. Fattore quest’ultimo che potrebbe essere particolarmente importante mentre si vive una pandemia. Siakam dopo essere stato esaltato durante la passata stagione regolare, oggi viene demonizzato dopo la serie contro i Celtics. Il reparto lunghi come detto è completamente cambiato. Nonostante tutto questo, i Raptors non sono una squadra che si batte da sola. Ujiri non è un GM che fa passi falsi clamorosi e darà continuità fino a quando la situazione lo permetterà per poi puntare ad una mini rivoluzione il prossimo anno.
Nurse è e rimane fra i migliori allenatori della lega. Per quanto la rosa non sia da prime 5 a Est, il resto della società lo è. Toronto vuole diventare una realtà e non più una sorpresa. Per tutti questi motivi, dubito che i Raptors molleranno la presa dopo aver faticato tanto per costruire la loro attuale ossatura. E tanto meno credo che vogliano dar motivo per alterare l’opinione pubblica sul loro sistema. Ed è proprio questa “culture” che è il vero valore aggiunto di questi Raptors. Ed è questa loro caratteristica a farmi credere che saranno in grado di arrivare tra le prime 5. Ai playoff dipenderà molto dall’accoppiamento, ma se la dea bendata sorriderà nuovamente ai canadesi, questi potrebbero avere delle discrete chances di passare il primo turno.