Continuando la nostra serie di articoli e video sui migliori prospetti della classe draft 2020, oggi è il turno di Deni Avdija, combo forward israeliana classe 2001.
Dopo aver vinto l’MVP dell’Europeo U20 nell’estate del 2019 con alcune prestazioni veramente entusiasmanti, Deni ha disputato un buona stagione con il Maccabi Tel Aviv, giocando un ruolo importante nel campionato israeliano e avendo un ruolo da comprimario in Eurolega, ed ha consolidato la sua reputazione tra gli scout NBA, grazie anche ad un’etica lavorativa d’élite.
Con i suoi 206cm ed un mix di doti tecniche poco consuete per un giocatore di questa taglia, Deni è certamente meritevole di uno sguardo più approfondito.
La prima cosa che colpisce nel suo gioco è l’alto QI difensivo e la grande comprensione di ciò che gli accade intorno. Questi tratti lo rendono un ottimo difensore di squadra, cosa non scontata per un ragazzo così giovane.
In particolare, Avdija è molto bravo nelle rotazioni e nella protezione del ferro dal lato debole. Infatti è dotato di svariate caratteristiche tipiche dei weak-side rim protectors: grande comprensione e letture del gioco, ottimo tempismo, capacità di saltare verticalmente in modo controllato, utilizzo corretto delle braccia in modo da non incorrere in falli inopportuni.
In questo caso, grazie al tempismo e ad una buona lettura, riesce addirittura ad alterare la conclusione dell’ex NBA Tavares, alto ben 221cm, grazie alla sua rotazione:
Purtroppo, Deni ha delle braccia relativamente corte e non è molto esplosivo verticalmente. Ciò probabilmente limiterà l’efficacia della sua rim protection in NBA, come già accaduto a tratti anche in Europa. Le letture e le rotazioni ci sono, ma la sua taglia potrebbe non bastare ad impensierire e alterare i tiri di atleti e lunghi NBA, dotati di taglia ed atletismo superiori a quelli europei.
Anche in questo caso, pur non essendo un aiuto al ferro, possiamo notare i suoi limiti a livello di lunghezze:
Continuando il discorso sul suo profilo difensivo, seppur non sia un maestro nel rubare palloni o uno molto propenso a buttarsi sulle linee di passaggio, alcune delle rubate di Avdija dimostrano ulteriormente la sua intelligenza e i buoni posizionamenti difensivi. Probabilmente anche le braccia relativamente corte gli impediscono di essere maggiormente impattante attraverso le rubate.
Passando alla difesa sulla palla, Deni è generalmente in grado di fare un buon lavoro e schermare efficacemente le penetrazione contro avversari di taglia simile
In questo caso, inizialmente esegue un closeout molto pulito tecnicamente e poi utilizza il fisico per schermare la penetrazione e costringere il suo avversario ad un tiro molto scomodo
Avdija, però, non è molto veloce lateralmente così come non ha dei movimenti di fianchi molto fluidi e ciò lo rende vulnerabile contro giocatori più rapidi e di taglia inferiore, limitandone quindi la versatilità. C’è da dire comunque che, pur non essendo un giocatore molto versatile, non sarà mai l’anello debole di una difesa o comunque uno che le squadre avversarie tenteranno di sfruttare costantemente come mismatch.
In ogni caso, pur non avendo ancora un fisico scolpito, Deni tende sempre a giocare molto fisicamente e non teme i contatti, nemmeno quando c’è da battagliare in post con lo stesso Tavares:
Per completare il suo profilo fisico-atletico, c’è da dire che ha un’ottima velocità in linea retta e lo dimostra spesso in campo aperto. In campo aperto Deni si muove molto bene e velocemente anche se ha uno sprint abbastanza strano, visto che compie molti passi ravvicinati invece che pochi passi ben distanziati.
Questa sua capacità fisica, combinata alle doti da passatore, lo rende potenzialmente un ottimo attaccante in transizione, caratteristica che rimarrà inalterata nel passaggio Europa-NBA.
Offensivamente, la prima cosa che colpisce di Avdija è la sua capacità di creare per gli altri. Il sample è ridotto ma risulta un passatore efficiente in situazioni di Pick&Roll pur non avendo letture d’élite.
Oltre a ciò, ha mostrato una certa versatilità sapendo passare la palla in diverse situazioni, come ad esempio in post up.
Oppure in situazioni di penetra e scarica, in cui è bravo ad acquisire vantaggio utilizzando la stazza e il buon ball-handling.
Come già detto in precedenza, le sue doti da passatore lo rendono ulteriormente pericoloso in situazioni di transizione e semi transizione, in cui non si limita ad attaccare il canestro ma sa e può servire i compagni in posizioni migliori:
Il suo arsenale offensivo non si limita però al solo playmaking. Avdija è anche un buon tagliante e finisher, capace di approfittare delle disattenzioni avversarie, utilizzando i cosiddetti ghost cut per punire la difesa:
Oppure è capace di concludere a canestro nonostante i contatti, anche se dovrà migliorare la capacità di mantenere l’equilibrio.
Inoltre, ha mostrato più volte di possedere un primo passo notevole per la stazza che gli concede un buon vantaggio contro i pari-ruolo più grossi. Bisognerà valutare la qualità del primo passo in rapporto agli atleti NBA.
Il tasto più dolente del suo gioco è il tiro. Deni tira male i liberi, col 52%, ed ha avuto fortune alterne nel tiro da tre. La parte superiore del corpo si muove bene e quando le gambe rimangono compatte i risultati generalmente sono buoni:
Quando invece la gambe sono scomposte, vengono spinte in avanti o lateralmente, i risultati sono vistosamente peggiori:
Nei giorni scorsi, però, Avdija ha pubblicato dei video sui suoi canali social in cui la meccanica sembra migliorata, risultando più rapida, compatta e notevolmente più replicabile.
Infine, pur non essendo molto probabile uno sviluppo in questo senso al piano superiore, molte delle squadre che vorranno sceglierlo sperano che possa sviluppare anche una componente di self creation che ha mostrato spesso ai livelli giovanili, giocando isolamenti e tirando dal palleggio.
In sostanza, Deni Avdija probabilmente non sarà un difensore élite o qualcuno che potrà crearsi un tiro con continuità però sarà un difensore solido, capace di facilitare per i compagni, agire off-ball da tagliante e forse anche da spot up shooter: tutte caratteristiche tipiche dei role-player delle squadre con ambizioni.