Dopo un primo anno parecchio difficile e dopo tutti i problemi che ha avuto Louisville con l’FBI e con il caso dei recruit illeciti, la carriera di Nwora e il futuro collegiale di Louisville sembravano ad un punto morto.
Ci ha pensato però il padre -fondamentale nella crescita e nello sviluppo tecnico del figlio- a ravvivarne la carriera e a far riprendere fiducia al figlio.
Infatti, un anno dopo la nomina di CT della Nigeria, Nwora Sr. ha subito convocato il figlio nelle qualificazioni per i mondiali cinesi del 2019. Suo il record di punti (36) All-time per un giocatore della nazionale nigeriana, battendo il precedente record targato Ike Diogu, ex Nba e giocatore simbolo del basket nigeriano.
?? @JordanNwora was UNSTOPPABLE vs Mali: 36PTS, 5REB, 4 AST, 4 STL aka the BEST performance of the African Qualifiers 1st Round! ???
— Basketball World Cup (@FIBAWC) July 4, 2018
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Sulle ali dell’entusiasmo, si presenta ai nastri di partenza con una Louisville ridimensionata, messa dietro a college molto meno blasonati; tutto questo anche a causa dei succitati problemi extra-cestistici.
Jordan inizia la stagione da sesto uomo ma dopo 5 partite è chiaro a tutti che il ruolo gli va stretto. Jordan ormai è la stella della squadra e come tale va trattata. Dalla partita successiva, le porte del quintetto si aprono per lui e Nwora risponde presente. Louisville diventa la sua squadra e Jordan finisce la stagione a oltre 17 punti e 7 rimbalzi di media, giungendo al tabellone NCAA. Sfortunatamente, però, Louisville viene subito eliminata.
Per Jordan si aprono le porte della NBA. Alla Combine non sfigura, tuttavia decide di ritirare il suo nome dai papabili per il Draft e di ritornare ai Cardinals per la sua stagione da Junior. Tutto questo, ovviamente, dopo la nazionale.
Sfortunatamente, l’esperienza iridata non va bene né per lui, autore di prestazioni abbastanza incolori, né per la Nigeria, eliminata ai gironi nonostante un livello di talento e atletismo decisamente elevato, con un roster ricco di giocatori NBA ed ex-NBA.
CARATTERISTICHE
PRO
Ma che tipo di giocatore è Jordan Nwora? Nwora è prima di tutto un realizzatore, un’ala di circa 2 metri e 3 centimetri capace di mettere punti a referto con estrema facilità. Tutto questo sfruttando il suo tiro da fuori e la sua abilità in catch and shoot (39% al college dalla lunga distanza su 6 tentativi a sera). È un giocatore capace anche di leggere la difesa e attaccare i close-out, concludendo spesso in palleggio arresto e tiro.
Le situazioni in cui è più pericoloso sono, però, quelle di contropiede, transizione e semi-transizione. Jordan è, infatti, capace sia di correre bene in contropiede primario, sia di riempire le corsie laterali e gli angoli aprendo il campo e costringendo la difesa a seguirlo per non lasciargli un comodo tiro dalla distanza (molto simile a Buddy Hield da questo punto di vista: “motore” infinito e capace di correre e allargarsi in guardia per mettere subito pressione alla difesa con la sua pericolosità perimetrale).
Oltre a ciò, è molto pericoloso anche come portatore di palla in transizione. Infatti, grazie alle sue eccellenti doti da rimbalzista (7.6 anno scorso, 13.4% di rebound%, a livello di giocatori molto più interni e che giocano vicino a canestro, sfrutta benissimo il corpo e il taglia-fuori, dove prima prende contatto e solo poi salta a rimbalzo, molte volte addirittura col taglia-fuori frontale) e ad un ottimo controllo del corpo può spingere in transizione direttamente da rimbalzo conquistato.
Anche a rimbalzo offensivo sa farsi valere, nonostante la taglia non eccelsa, conquistando extra-possessi e viaggi in lunetta (4.0 viaggi in lunetta nella sua seconda stagione a Louisville, convertiti col 77%).
CONTRO
Le più grandi criticità riguardano il suo ball-handling, assolutamente insufficiente per un esterno, e un atletismo leggermente sotto la media NBA.
Queste 2 lacune combinate lo rendono un attaccante piuttosto limitato, legato alle iniziative altrui e alla capacità di altri di generare vantaggi e situazioni favorevoli. L’ala dei Cardinals è infatti incapace di creare separazione col difensore da situazioni di 1vs1; oltre a ciò, risulta essere un giocatore di P&R piuttosto limitato (spesso si rifugia in passaggi in salto estemporanei e frettolosi che si concludono con una palla persa), con la difesa che, conscia dei suoi limiti, spesso lo invita ad andare dentro nel pick and roll, sfruttando anche le sue scarse qualità atletiche per obbligarlo a un tiro forzato, a bassa efficienza, fuori equilibrio dalla media. Questi problemi lo rendono anche un passatore limitato. Non tanto per egoismo o per incapacità di lettura, quanto per incapacità di proteggere la palla (2.4 TOv vs 1.3 ast, decisamente insufficiente).
Questi limiti, ovviamente, si ripercuotono anche nella metà-campo difensiva dove, soprattutto on the ball, non è un fattore: tende spesso a farsi passare davanti ed è molto remissivo. Può compensare off the ball dove grazie alle lunghe braccia risulta un buon difensore, soprattutto quando sgravato di compiti e carichi offensivi importanti (come in nazionale in questi mondiali, la scorsa stagione collegiale ha fatto suonare qualche campanello d’allarme con qualche disattenzione di troppo sui tagli dal lato debole).
CHE FUTURO ATTENDE NWORA?
Sicuramente farà bene in questa stagione NCAA, dove molte delle fortune di Louisville dipenderanno dalle sue abilità balistiche. Magari si toglierà anche qualche soddisfazione a livello personale, puntando ad una nomination per i quintetti All-American.
E per l’NBA?
Jordan è tornato dalla Combine con l’obiettivo di convincere gli scout NBA di essere più di un realizzatore. Molto dipenderà dalla sua evoluzione come ball-handler. Se dovesse riuscire a diventare una minaccia credibile anche con la palla in mano, potrebbe sicuramente fare comodo a moltissime squadre, ma anche così potrebbe risultare utile in questa lega, sempre in cerca di giocatori capaci di fare canestro e di allargare il campo.